Universita’: meta’ psicologi disoccupati, Ordine Friuli chiede numero …

Milano, 9 gen. (Adnkronos Salute) - Numero chiuso nelle Facoltà di Psicologia. Lo chiede Roberto Calvani, neo presidente dell'Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia, convinto che istituire il numero programmato per l'accesso ai corsi universitari di Psicologia sia l'unica arma per non creare laureati disoccupati. "A fronte di un fabbisogno nazionale di 500 psicologi - spiega - ci sono 15 mila laureati all'anno". Così trovare un impiego diventa un problema: "Si pensi che nel solo Friuli Venezia Giulia, degli oltre 1.800 iscritti all'Ordine, circa la metà riesce a esercitare la professione. Oltre la metà dei colleghi svolge invece altre professioni. Quindi serve in primis regolare l'accesso agli studi accademici, e curare la formazione post laurea per garantire la qualità dei professionisti. Su questo aspetto si deve lavorare da subito a tutti i livelli", avverte Calvani che avanzerà le sue proposte al Consiglio nazionale degli psicologi.

Nato a Motta di Livenza (Treviso) nel 1957, dirigente psicologo presso l'Ass 4 Medio Friuli, Calvani è stato nominato presidente dell'Ordine friulano per il quadriennio 2014-2017 nella riunione del Consiglio dell'Ordine tenutasi a Trieste, durante la quale sono state rinnovate anche le altre cariche consiliari. Tra i fondatori del'Ordine regionale nel 1992, ne è stato il vicepresidente dal 2005 al 2008.

"Punti qualificanti del programma con cui mi sono presentato alle elezioni dell'Ordine - riassume in una nota - sono la formazione degli oltre 1.800 iscritti e la diffusione della cultura della qualità delle prestazioni professionali. Con il nuovo Consiglio, mi impegnerò a garantire e rinnovare i servizi per i colleghi della nostra regione e a promuovere la professione in tutte le sedi istituzionali. La formazione passerà dalla collaborazione fattiva con l'università degli Studi di Trieste e i 4 istituti regionali che erogano una formazione specifica in materia. La centralità della persona nella professione dello psicologo rende indispensabile creare un dialogo fra l'Ordine e la comunità in cui si opera per interpretare al meglio le esigenze di tutti, pazienti e tessuto sociale".

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