Unitn: alle radici del rapporto mamma-bambino

Università degli Studi di Trento – Il ricercatore del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Unitn Gianluca Esposito sviluppa un laboratorio a Singapore che lavorerà in collaborazione con Rovereto, Tokyo, Nagasaki e Bethesda

Rapporto mamma-bambino

Rapporto mamma-bambino

I ricercatori di un laboratorio di Rovereto, due realtà giapponesi, un’università di Singapore e un istituto statunitense si mettono in rete.

Si potrebbe definire un’alleanza internazionale per la ricerca sulle interazioni precoci tra genitore e bambino. Il regista è Gianluca Esposito, PhD del DiPSCo Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Unitn.

Classe 1979, dottorato presso l’Unitn, Esposito ha appena inaugurato al DiPSCo di Rovereto (Trento) un laboratorio, finanziato con fondi della Comunità europea e del Ministero della ricerca scientifica giapponese, che si occupa delle basi psico-fisiologiche delle interazioni sociali (Affiliative Behavior and Physiology lab: ABP-Lab). E ora sta avviando un nuovo laboratorio presso la Nanyang Technological University di Singapore. «Il laboratorio di Singapore e quello di Rovereto – annuncia Esposito – saranno in network con il RIKEN Brain Science Institute di Tokyo, con la Nagasaki University, con il NIH National Institutes of Health di Bethesda (Maryland – USA) e a livello locale con il laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale, diretto da Paola

Unitn: venuti e centro di riferimento per l’autismo da oltre un decennio

Ma qual è il sostegno della Nanyang Technological University di Singapore che ha reso possibile l’iniziativa? Gianluca Esposito dalla NTU ha ricevuto l’incarico di avviare un nuovo laboratorio con i mezzi che gli vengono messi a disposizione (risorse umane, strutture, fondi per la ricerca). Esposito spiega: «Sono un ricercatore al DiPSCo di Rovereto e da poco ho iniziato la mia seconda posizione nella divisione di Psicologia della Nanyang Technological University di Singapore come Nanyang Assistant Professor. È una posizione molto prestigiosa con uno start up grant fino a un milione di dollari e sto avviando un laboratorio dove, tra le altre cose, ci occuperemo di interazione precoce madre-bambino e di possibili implicazioni per diagnosi evolutive (in particolare autismo), utilizzando tecniche genetiche e di neuroimmagine».

La creazione del network tra le varie realtà impegnate nella ricerca sull’autismo favorirà la collaborazione scientifica e quindi sia la condivisione dei risultati degli studi sia la mobilità di ricercatori tra i vari Paesi. «Contiamo di poter avere i primi scambi di docenti e dottorandi tra Trento e Singapore entro i primi mesi del nuovo anno» riferisce Esposito. Intanto è già attivo l’accordo bilaterale che ogni anno dà la possibilità a sei studenti iscritti al corso di laurea magistrale in Psicologia dell’Unitn di partecipare a un progetto di ricerca presso la Nagasaki University (referente dell’accordo è proprio Esposito). Infine esistono già relazioni con il RIKEN Brain Science Institute di Tokyo: qui Esposito ha lavorato dal 2010 al 2014 con un team di colleghi ed è riuscito a dimostrare quali sono i meccanismi fisiologici per cui il bimbo in lacrime si calma quando viene preso in braccio dalla mamma e portato in giro (lo studio è stato pubblicato dalla rivista “Current Biology”).

Il rapporto mamma-piccolo, affrontata in una prospettiva evoluzionistica e studiata anche per facilitare la cura e la gestione del piccolo da parte di neogenitori e altri adulti, è uno dei filoni di ricerca principali di Gianluca Esposito. Il suo scopo è approfondire le basi neurali della prima interazione sociale. Esposito si occupa, inoltre, di analizzare l’impatto della cultura sui comportamenti dei genitori. Altro suo ambito di ricerca: rilevare i segnali precoci dei disturbi dello spettro dell’autismo per una migliore diagnosi già nei primi mesi di vita del bambino.


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Classe 1979, dottorato presso l’Unitn, Esposito ha appena inaugurato al DiPSCo di Rovereto (Trento) un laboratorio, finanziato con fondi della Comunità europea e del Ministero della ricerca scientifica giapponese, che si occupa delle basi psico-fisiologiche delle interazioni sociali (Affiliative Behavior and Physiology lab: ABP-Lab). E ora sta avviando un nuovo laboratorio presso la Nanyang Technological University di Singapore. «Il laboratorio di Singapore e quello di Rovereto – annuncia Esposito – saranno in network con il RIKEN Brain Science Institute di Tokyo, con la Nagasaki University, con il NIH National Institutes of Health di Bethesda (Maryland – USA) e a livello locale con il laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale, diretto da Paola

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Ma qual è il sostegno della Nanyang Technological University di Singapore che ha reso possibile l’iniziativa? Gianluca Esposito dalla NTU ha ricevuto l’incarico di avviare un nuovo laboratorio con i mezzi che gli vengono messi a disposizione (risorse umane, strutture, fondi per la ricerca). Esposito spiega: «Sono un ricercatore al DiPSCo di Rovereto e da poco ho iniziato la mia seconda posizione nella divisione di Psicologia della Nanyang Technological University di Singapore come Nanyang Assistant Professor. È una posizione molto prestigiosa con uno start up grant fino a un milione di dollari e sto avviando un laboratorio dove, tra le altre cose, ci occuperemo di interazione precoce madre-bambino e di possibili implicazioni per diagnosi evolutive (in particolare autismo), utilizzando tecniche genetiche e di neuroimmagine».

La creazione del network tra le varie realtà impegnate nella ricerca sull’autismo favorirà la collaborazione scientifica e quindi sia la condivisione dei risultati degli studi sia la mobilità di ricercatori tra i vari Paesi. «Contiamo di poter avere i primi scambi di docenti e dottorandi tra Trento e Singapore entro i primi mesi del nuovo anno» riferisce Esposito. Intanto è già attivo l’accordo bilaterale che ogni anno dà la possibilità a sei studenti iscritti al corso di laurea magistrale in Psicologia dell’Unitn di partecipare a un progetto di ricerca presso la Nagasaki University (referente dell’accordo è proprio Esposito). Infine esistono già relazioni con il RIKEN Brain Science Institute di Tokyo: qui Esposito ha lavorato dal 2010 al 2014 con un team di colleghi ed è riuscito a dimostrare quali sono i meccanismi fisiologici per cui il bimbo in lacrime si calma quando viene preso in braccio dalla mamma e portato in giro (lo studio è stato pubblicato dalla rivista “Current Biology”).

Il rapporto mamma-piccolo, affrontata in una prospettiva evoluzionistica e studiata anche per facilitare la cura e la gestione del piccolo da parte di neogenitori e altri adulti, è uno dei filoni di ricerca principali di Gianluca Esposito. Il suo scopo è approfondire le basi neurali della prima interazione sociale. Esposito si occupa, inoltre, di analizzare l’impatto della cultura sui comportamenti dei genitori. Altro suo ambito di ricerca: rilevare i segnali precoci dei disturbi dello spettro dell’autismo per una migliore diagnosi già nei primi mesi di vita del bambino.


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