Un respiro, e un sorriso, così le psicologhe curano l’ansia da sisma

Rovigo, 5 giugno 2012 - LA TERRA continua a tremare. Il sisma sembra non voler dare tregua e per molti risulta difficile compiere anche piccoli gesti legati alla quotidianità. E’ complicato salire le scale per raggiungere i piani più alti delle abitazioni, è un disagio rimanere seduti a lungo e per qualcuno è quasi impossibile addormentarsi. Inutile dirlo: il terremoto fa paura.

Eppure un aiuto concreto per superare quella che ormai viene definita una vera e propria psicosi esiste. E’ a Ficarolo ed attualmente porta i nomi di Cristina e Stefania. Per due mesi le due psicologhe supporteranno chiunque abbia bisogno di un consiglio, di uno sfogo, di una chiacchierata per superare il trauma che giunge dopo un sisma inaspettato. Cristina, di Firenze, è specializzata nella psicologia d’emergenza e traumatologica. Si occupa dunque non solo delle vittime, ma anche della formazione dei vari operatori sul campo. Stefania, di Como, è specializzata in psicologia d’emergenza e tratta i casi di stress da lavoro correlato.

Entrambe libere professioniste, soccorrono gli abitanti delle zone terremotate a titolo assolutamente gratuito. «Nel 2009 eravamo in Abruzzo — spiega Cristina — facevamo parte della prima squadra, dunque quella che è intervenuta nella prima fase. Siamo poi ritornate nel mese di maggio».
La psicologa spiega il suo ruolo. «Abbiamo già fatto visita agli ospiti delle due strutture per anziani ed agli Istituti polesani — riprende — il nostro intervento in questi casi è psicosociale. In tutti gli altri casi vorrei precisare un punto fondamentale. Noi non bussiamo alle porte dei cittadini. Mai. Siamo reperibili a qualsiasi ora, i nostri numeri sono ben visibili nelle varie strade del paese ed il camper che ci accoglie si trova in piazza Tazio Nuvolari: chiunque abbia bisogno di noi può contattarci facilmente. Vorrei evitare fenomeni di sciacallaggio: nessuno psicologo suonerà i campanelli delle persone».

Cristina e Stefania utilizzano tecniche di rilassamento e respirazione. «Non si tratta di sedute private — dice Cristina — è possibile parlare del disagio anche alla presenza di altre persone. Si tratta di una reazione normale ad un evento insolito e dunque non è necessario chiudersi fra quattro mura per i colloqui. Si possono fare all’aperto, in tenda, in casa, nel nostro camper, ovunque. Il nostro vivo ringraziamento va a questa amministrazione comunale. Ha dimostrato grande sensibilità, ha compreso l’importanza di un aiuto psicologico ad una comunità che ancora dorme in macchina o addirittura all’aperto per il timore del terremoto».
Le psicologhe rimarranno a Ficarolo per due mesi. Fra pochi giorni arriveranno a dar loro man forte dei medici-clown e colleghi psicologi.
 

Laura Cestari


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