Un 110 e lode in rianimazione: la "favola" di Anna, dottoressa in …

Un 110 e lode in rianimazione: la

Una storia che dona una speranza in più alle persone alle prese con gravi problemi di salute. Una storia che arriva dalla clinica universitaria delle Molinette di Torino, dove Anna, una ragazza ricoverata da febbraio in terapia intensiva, si è laureata in psicologia con il massimo dei voti: la giovane, 25 anni, ha ottenuto la laurea con lode all'interno delle mura dell'ospedale.

Un 110 e lode voluto a tutti i costi – Anna ha entrambi i polmoni trapiantati e a febbraio ha avuto dei problemi di salute molto seri, ragione per cui si trova in rianimazione. Ma sicuramente alla ragazza non è mancata la forza di volontà. Dopo cinque anni di studi ha voluto a tutti i costi ottenere la sua tesi. E la relatrice, recatasi alla clinica Molinette (nella foto) per l'evento, non gli ha fatto sconti all'esame finale: un 110 e lode più che meritato. “Ho studiato per cinque anni e ho scelto psicologia soprattutto per curiosità, per capire”, spiega Anna.


Ho scelto psicologia per curiosità, per capire

Tutti insieme a brindare dopo la discussione della tesi – Accanto alla ragazza i genitori Agnese e Giorgio, i fratello maggiore, i professori, i medici. Tutti insieme a brindare dopo il conseguimento della laurea, con il direttore della rianimazione delle Molinette Marco Ranieri alle prese con pasticcini e spumante. Molto emozionata in particolare la madre di Anna, Agnese: “Anna è una forza, lo è sempre stata, sin dalla nascita e ci ha sempre insegnato la forza della vita. Da sempre insegue una sola cosa: la normalità. Lei è nata con una letterina che con gli anni stiamo leggendo. Non sappiamo cosa troveremo scritto, il futuro non possiamo prevederlo. Oggi però è come essere arrivati su un pianerottolo, in cima alle scale, ma non ancora sulla cima che era la nostra meta”.

Aumentare la qualità della vita all'interno degli ospedali – Le cure a cui si dovrà sottoporre Anna con ogni probabilità saranno ancora molto lunghe. Ma il direttore Marco Ranieri ci tiene a sottolineare: “abbiamo dimostrato che le rianimazioni non sono quei luoghi chiusi che si pensa, si possono aprire ai familiari. Qui dentro ci si può anche laureare”.

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