Tutti pazzi per lo shopping

Iniziano gli sconti: diminuiscono i prezzi, aumentano (forse) gli acquisti e con essi probabilmente anche il pericolo di “shopping compulsivo da saldi”. A quanti sarà capitato di rimanere incantati di fronte ad una vetrina per poi entrare in un negozio e accaparrarsi l’oggetto del desiderio? A quanti è servito l’acquisto di un qualcosa più o meno bello, più o meno utile, per scordare una lite, un esame andato male, una giornata triste da cancellare?

Così ci si tira su di morale prendendosi anche una mezza giornata libera da trascorrere tra vetrine, scaffali, saldi e conti al portafogli. Bollettino dell’uscita: qualcosa di utile, qualcosa’altro di bello, qualcosa di cool e qualcosa che non ci piace proprio o di cui non ne avevamo proprio bisogno ma che sembra essere entrato a far parte dello scontrino quasi per magia. Effetto psicologico: torniamo a casa più rilassate, come se avessimo scoperto il rimedio più infallibile all’ansia, alla tensione, a una delusione o al cattivo umore.

Parlo prettamente al femminile perché solo noi donne sappiamo quanto possa essere terapeutico lo shopping, specialmente in maniera esponenziale in questo “caldo” periodo di saldi. Questo comportamento, spesso del tutto irrazionale, trova il suo perché nel fatto che le donne usano lo shopping come un regolatore emotivo, come se questo diventasse un anestetico che lenisce il dolore e la frustrazione che derivano da problemi quotidiani. 

Da alcune indagini emerge, infatti, che il 40 percento delle donne si dà allo shopping quando si sente depresso, il 60 percento invece quando è di umore cattivo. Ma lo shopping irrefrenabile e insensato non è solo “roba da donna”. Anche gli uomini hanno imparato ad usare e a sperperare il denaro in cose molto spesso inutili e costose, proprio come il gentil sesso.

Ciò che fa la differenza è che le donne si sentono appagate con vestiti, oggetti e strumenti di bellezza. Anche gli uomini acquistano prodotti legati alla cura del corpo e vestiti, ma sono più orientati all’acquisto di attrezzature sportive complesse, automobili e computer, impianti audio-video. Insomma cambia l’oggetto ma ciò che muove il comportamento è lo stesso: un'istantanea gratificazione che aiuta a superare persino le peggiori frustrazioni (fonte: Repubblica.it).

Gli esperti del settore fanno diverse distinzioni di tale comportamento: si fa shopping per necessità (“compro perché mi serve”), per puro edonismo (“compro perché mi piace”), per seguire la moda (“compro per essere fashion”) o per rispondere a una delle tante chiavi di lettura psicoanalitiche (“compro per sopperire a qualche mio bisogno o mancanza”, “compro per tirarmi su”, etc.).

La maggiore attenzione dovrebbe attivarsi quando il “Compra, compra, compra” diventa una vocina insinuante e irresistibile perché sarà quella che condurrà inevitabilmente verso lo “shopping compulsivo” (o “mania di comprare”) che alimenterà il desiderio di spendere per forza, che condurrà a nutrire un amore viscerale per la scritta ‘Saldi’ e ci farà ritrovare a custodire negli armadi golfini e scarpe mai usati e, a volte, a non scartare neanche ciò che si è acquistato. Lo shopper compulsivo dedica il suo tempo libero solo alla passione per le vetrine. Ogni angolo della casa diventa un deposito di oggetti superflui, anche il bagno vede comparire flaconi di ogni tipo, creme per tutte le parti del corpo. Spesso però le conseguenze si notano: sensi di colpa, vergogna, depressione, sbalzi di umore nonché gravi problemi economici.

Quindi se da un lato si può scoprire il valore terapeutico dello shopping come antidoto al nostro stress quotidiano dall’altro lato bisognerebbe fare attenzione a non ritrovarci a seguire quel forte impulso che oltre a farci tornare a casa stracolmi di sacchetti colorati potrebbe anche farci perdere la dimensione di ciò che ci abbiamo messo dentro…generando non poche conseguenze psicologiche ed economiche.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

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