Tumore, come affrontarlo: i consigli della psicologa

veronesi_sovracoperta_ES2_aog_2LTC.inddEsiodo racconta di Pandora, di quando aprì il suo vaso liberando tutti i mali del mondo. La malattia, la vecchiaia, la pazzia. Sul fondo, a coperchio richiuso, rimase solo la speranza. E noi, anche nei momenti più tragici, a quella ci aggrappiamo. È la sete di vita, è la forza della mente, è l’immaginazione che soverchia la realtà. Ed è una parte della terapia, quando si ascolta la parola che mai si sarebbe voluta sentire: tumore. Da qualche anno è diventato chiaro che la battaglia contro il cancro non si combatte solo con interventi e farmaci, ma con un percorso di cura totale. In prima linea in questa nuova medicina della persona è Gabriella Pravettoni, a capo da cinque anni della divisione di Psicologia dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo), «una missione, più che un lavoro».

Si deve a lei un volume che mancava in Italia, Senza paura(Mondadori Electa). Pagina dopo pagina, si scandaglia nelle pieghe dell’animo, per analizzare le reazioni di ciascuno e indirizzare verso una possibilità: il tumore può segnare un’evoluzione, dopo tanta sofferenza. Pravettoni, che è anche docente di Psicologia delle decisioni all’Università Statale di Milano, firma il libro conUmberto Veronesi, 90 anni il 28 novembre. «Abbiamo voluto creare uno strumento per accompagnare il paziente», spiega la psicologa. «È un aiuto per chi si ammala, per i suoi familiari, gli amici». Lo è per i medici, perché la comprensione umana viaggia di pari passo alla radio o alla chemioterapia.

Prosegui la lettura sul blog Il bene che mi voglio di Eliana Liotta

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