Tra psicologia e storia: l’incontro con il prof. Manfred Welti

02/01/2016 18:10:36 - Manduria - Cultura

Tra psicologia e storia: lincontro con il prof. Manfred Welti

Gli studi del prof. Welti sulla vita e sul pensiero di Giovanni Bernardino Bonifacio

Tra le figure più affascinanti e controverse del ‘500 salentino vi è certamente quella di Giovanni Bernardino Bonifacio, marchese d’Oria (1517-1597), noto agli studiosi nel suo duplice aspetto di fine umanista e di precoce aderente alla confessione protestante augustana. La sua vita fu per molti versi singolare: proprietario del feudo di Oria, e signore di Francavilla e Casalnuovo/Manduria, dopo la sua giovanile conversione al protestantesimo, che lo rese inviso all’Inquisizione, fu costretto ad abbandonare le residenze salentine (i castelli di Oria e Francavilla) e iniziò a vagare in esilio per l’Europa, alla ricerca di un luogo in cui poter professare liberamente la sua fede. Morì a Danzica, città alla quale donò la sua collezione di preziosi volumi a stampa, che egli era solito portare con sè nei continui spostamenti.

Al fine di approfondire la nostra conoscenza di questo personaggio per più versi eccezionale (purtroppo sconosciuto al vasto pubblico) abbiamo contattato personalmente il prof. Welti, con il quale abbiamo anche discusso del metodo utilizzato nelle sue ultime ricerche, fondato sull’approccio cosiddetto psicostorico.

Attraverso il metodo psicostorico si sono indagate personalità eminenti quale, ad es., quella di Martin Lutero (Cfr. E. Rivari, La mente e il carattere di Lutero, 1914), nonchè aspetti fondamentali della mentalità, delle istituzioni e del costume degli uomini dei secoli passati. Rispetto all’approccio psicologico, con cui Welti ha indagato anche le vicende dell’esule Bonifacio, lo storico svizzero sottolinea che esso deve fondarsi comunque sempre su una solida base filologico-documentaria, al fine di evitare di ricadere nel romanzo storico, con i suoi inevitabili caratteri di finzione letteraria. Anche se lo scopo della ricerca storica resta quello di giungere ad una ricostruzione verosimile della realtà dei fatti, fondata sui documenti, un utile contributo può comunque venire, come già detto, anche dalle discipline psicologiche, che possono rivelare aspetti delle personalità e dei popoli del passato spesso non sufficientemente illuminati dalla tradizionale documentazione d’archivio.

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