Varese -  

Cibo per il corpo e cibo per la mente. Nella Coop di via Daverio, da giovedì prossimo, poco lontano dalla panetteria e dalle casse, aprirà il “reparto di psicologia”. Il bancone verrà sostituito da una stanza riservata (senza lettino). Il gastronomo da uno psicologo.

«Aprire uno sportello psicologico al supermercato serve per rendere “abituale” la figura dello psicologo. Un professionista che in Italia si consulta poco rispetto ad altri Paesi. I primi in lista per numero di sedute sono gli anglosassoni» spiega Francesca Colomo, ideatrice del servizio insieme a Coop Lombardia.

« Nel pubblico, spesso, lo psicologo fa capo ai servizi sociali, cosa che spaventa l’utente. La nostra idea è quella di rendere il consulto di uno psicologo qualcosa di normale, che può far parte del quotidiano».

L’iniziativa è partita sei anni fa alla Coop di corso Lodi, a Milano, con ritorni positivi. I casi più tipici di cui si discute con lo psicologo del supermercato sono la conflittualità all’interno nella coppia e con i figli, problemi di ansia e depressione.

C’è chi decide di prenotare una seduta proprio quando capisce di non riuscire a dire di no al bambino che riempie il carrello di giocattoli. Oppure chi, tra gli scaffali, si rende conto che il cibo che compra non sazia il corpo, ma sfama altri bisogni.

Le sedute sono gratuite e riservate ai soci Coop, che possono prenotarne fino a tre. «Ovviamente pensare di risolvere un problema psicologico in tre incontri è utopistico – continua Colomo – Lo sportello ha funzione orientativa. La psicologia, infatti, offre numerosi approcci. Noi diamo alla persona la possibilità di capire di cosa necessita e di cominciare un percorso per stare meglio».

«Ovviamente, un cliente può anche comprendere che non ha bisogno di uno specialista: allo psicologo si ricorre in certe fasi della vita, non sempre». Tutto con l’obiettivo, da parte di Coop, di ridefinire gli spazi urbani, avvicinandoli il più possibile alle esigenze della persona.

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