Tic nervosi: come affrontarli e gestirli

Con la consulenza del dottor GIANMARIA BENEDETTI, neuropsichiatra infantile, psichiatra, psicoterapeuta in Firenze - http://neuropsic.altervista.org/drupal/

 

L’occhio si apre e chiude più spesso del necessario, si fanno smorfie, ci si tocca il naso ritmicamente, ma senza una finalità. Tutti sappiamo riconoscere i tic nervosi. Sono tipici “scatti” rapidi di un piccolo gruppo di muscoli, privi di scopo e impossibili, o quasi, da controllare. I tic della faccia sono i più frequenti: palpebre, bocca, gote e lingua. Talvolta si associano rumori e versi, come il “tirar su con il naso”, la tosse, l’imitazione dei versi degli animali. Ogni tic, però, scompare quando si dorme.

 

Quando e perché

È un problema che compare di solito poco prima della pubertà, verso gli otto/nove anni, soprattutto nei maschi. La loro evoluzione è variabile: possono apparire e scomparire spontaneamente, cambiare di sede, riapparire. Nella maggioranza dei casi il problema dura alcuni anni e scompare verso la pubertà, a dodici o a tredici anni, senza che ci sia bisogno di alcun intervento. Solo in una piccola percentuale di persone, il problema può continuare anche da adulti. Non si conosce una causa sicura dei tic, ma è evidente il rapporto con stati di stress e di tensione ambientale: spesso i tic scompaiono in vacanza e durante il gioco.

 

Se son colpiti gli adulti

In questo caso sono associati quasi sempre ad alcune caratteristiche di personalità. La scelta se intervenire o meno e la modalità sono legate più alle difficoltà personali e generali che alla presenza dei tic. È anche importante distinguere i tic nervosi veri e propri da altre manifestazioni che possono essere scambiate per tic e sono invece sintomi di più complessi disturbi neurologici o psichiatrici, e che dovranno eventualmente essere curati in base alla diagnosi di fondo. I tic si associano spesso a personalità di tipo ossessivo, ma non compaiono quasi mai nell'età adulta: sono spesso la continuazione di un disturbo iniziato verso la pubertà.

I tic complessi

A volte sono più accentuati e coinvolgono più parti del corpo. Quelli più gravi e evidenti sono disturbanti per chi soffre del problema. Spesso, ancora di più quando si percepisce il fastidio di chi sta attorno. In questi casi dovrebbero essere fatti accertamenti per escludere altri tipi di malattie neurologiche. In alcune tipologie, i tic comportano anche l’emissione di suoni e parole dal contenuto spesso “sporco” o blasfemo, condizione che complica ulteriormente il problema (questi casi più complessi rientrano nella “sindrome di Tourette”, dal nome del neurologo francese che li descrisse, Gilles de La Tourette). Non è ben chiaro se si tratti solo di una variazione quantitativa dello stesso tipo di disturbo o, invece, di disturbi diversi. Come in gran parte dei disturbi psichici, non esiste nemmeno un esame che ne dimostri la dipendenza da alterazioni biologiche specifiche.

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