C’è molto pregiudizio nel mondo geovista verso i metodi adottati dalla psicologia come terapia. Le tecniche diagnostiche sono considerate in contrasto con la volontà di Dio.
- Giuseppe Lupo – 18 maggio 2012 – Per coloro che osservano da fuori il movimento dei testimoni di Geova ci si accorge che tra molti dei loro divieti anche il loro rapporto con la professione medica degli psicologi è visto con molta diffidenza ed, in alcuni casi, come se fossero degli “stregoni”.
La psicologia scientifica è una disciplina che abbraccia diversi orizzonti operativi compresi la psicoanalisi che cura la nevrosi. I testimoni di Geova considerano l’ipnosi e l’interpretazione dei sogni come forme relazionabili allo spiritismo ed alla divinazione, per cui aventi a che fare con il demonismo.
L’ipnosi è una condizione di elevata suggestione che può essere utilizzata per correggere errati comportamenti e tendenze.
L’ipnosi è fortemente disapprovata dai testimoni di Geova, per via della credenza che una mente suggestionabile sia più incline a rendersi oggetto della possessione demonica. A questo proposito, seguendo tale ragionamento sarebbe assai pericoloso cadere in depressione, perché la suggestione è tipica del depresso e ancor di più dell’ansioso.
L’interpretazione dei sogni è una tecnica diagnostica basata sull’idea che il sogno sia una rappresentazione simbolica di timori o pulsioni correlata al meccanismo delle libere associazioni, non si tratta di prevedere il futuro sulla base di ciò che si sogna.
I testimoni di Geova preferiscono non parlare di questi argomenti e, nel loro gruppo, affrontano le manifestazioni degli adepti depressi usando l’incoraggiamento facendo visite pastorali cercando di ripristinare lo spirito del loro confratello. L’adepto che resiste agli aiuti e manifesta episodi acuti della depressione dando segnali anche psicotici può essere considerato come caduto nella trappola dello spiritismo e, quindi, facile preda del demonio.
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