I supereroi più amati di sempre analizzati da un punto di vista psicologico per svelare cosa si nasconde dietro le loro maschere
Dietro le maschere dei supereroi si celano uomini comuni con problemi reali, e questo è ciò che permette a molti lettori di immedesimarsi facilmente con loro. Si tratta di uomini che hanno sofferto e soffrono ancora nella loro vita, e che decidono di fuggire dagli schemi sociali e dalle regole creando per se stessi un alter ego più forte, che li aiuta a diventare più sicuri di sé nella loro vita quotidiana. È il caso, per esempio, di Spiderman. La trasformazione che Peter Parker subisce in Uomo Ragno è stata vista come una metafora del passaggio, che tutti noi viviamo, dall’adolescenza all’età adulta. Da ragazzi, infatti, molti si sono sentiti insicuri, poco amati o sono stati vittime di traumi senza affrontare veramente questi disagi; da adulti, invece, tutti devono fare i conti con il passato e “diventare qualcuno”, accettando le proprie responsabilità. Peter Parker è l’esempio di colui che accetta all’improvviso questa transizione, diventando di colpo un uomo adulto (rappresentato dalla figura del supereroe) e superando i propri problemi facendosi fonte di salvezza per gli altri. Allo stesso tempo però può sempre tornare ad essere l’adolescente, un ragazzo tra gli altri, con i suoi problemi sociali e demoni interiori.
Anche il personaggio di Batman è stato analizzato, e Flavia Santi è arrivata a definirlo come “il guardiano dell’inconscio”, in quanto rappresenta l’uomo che ha messo in atto un contatto sano con il suo sé interiore accettando il dolore provocatogli dalla morte dei genitori. Il pipistrello, infatti, è un’immagine angosciante nella mente di Bruce Wayne, ma egli decide di accoglierlo e di indossare proprio questo travestimento per affrontare a viso aperto le sue paure. Batman rappresenta l’uomo che è riuscito a canalizzare verso il bene tutti i suoi disagi interiori e i suoi traumi, e che protegge i deboli per evitare che anche loro soffrano come ha sofferto lui, insegnando che il dolore può farci crescere e non solo abbatterci.
Anche il mito di Superman è ricco di metafore psicologiche. Ad esempio la Kryptonite, tallone d’Achille dell’eroe volante, è stata interpretata come allegoria del sistema emotivo di Clark Kent. A seconda del colore di cui la Kryptonite diventa, infatti, l’eroe subisce le reazioni più diverse, da benevole a distruttive. Quando questo elemento diventa verde può portare Superman addirittura alla morte, e questo colore spesso rappresenta l’immaturità, l’invidia o l’animo insensibile: sentimenti emotivi che possono portare l’uomo all’autodistruzione. Il colore rosso è invece il colore dell’aggressività, del peccato e della rabbia, e queste emozioni sono capaci di farci perdere il controllo su noi stessi e farci comportare come se fossimo altre persone. Non a caso la Kryptonite rossa è quella che porta Superman a perdere la memoria, a trasformarsi in un altro essere che somiglia a lui, e a spogliarlo dei suoi superpoteri, che rappresentano la sua forza di canalizzare le energie verso il bene.
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