Style-therapy: Imparate a valorizzarvi a prescindere dalla moda

Con la collaborazione di Diana Piemari Cereda

 

La silhouette è un concetto estremamente importante per ognuno di noi, avere la consapevolezza delle proprie forme e proporzioni è necessario per capire la differenza tra ciò che ci valorizza e ciò che ci penalizza. Per avere una chiara comprensione del nostro corpo dobbiamo imparare a vederlo come una forma contornata, l’equivalente della silhouette. Quando si effettua questa valutazione, occorre ampliare il campo visivo alla totalità del corpo, soprattutto in virtù del fatto che quando compriamo un vestito tendiamo a focalizzarci solo sui cosiddetti “punti critici”. Le due regole primarie sono pensare alla nostra figura nella sua totalità e quando si tratta di moda, non intestardirsi, ma scegliere solo ciò che si adatta alla nostra forma. Del resto, come diceva Coco Chanel, “La moda è architettura: è una questione di proporzioni”.

 

Il nostro equilibrio deve dipendere solo da noi

La nostra taglia dipende da noi stessi, la scegliamo ogni mattina quando ci guardiamo allo specchio. Non contano le etichette dei vestiti e gli sguardi delle persone che ci circondano. Accettarsi è il primo passo verso un lungo e prospero idillio tra la nostra mente e il nostro corpo, il vertice di una faticosa scalata. Si tratta, infatti, di un problema psicologico più che estetico, che ognuno di noi affronta nella sua quotidianità. A tutte voi sarà successo di pensare “questo vestito piacerà sicuramente a...”, immedesimandoci in qualcun altro per legittimare la scelta di un acquisto. Ma scegliere il proprio stile in base ai gusti altrui è l’errore più grande per noi stesse. Piacersi è condizione sufficiente e necessaria per piacere agli altri. Purtroppo esistono diversi ostacoli affinché ognuna di noi possa trovare l’equilibrio perfetto tra essere e apparire. Pensate per esempio al meccanismo mentale che scatta quando in un negozio ci specchiamo nel classico specchio snellente. Ti senti fantastica quando ti provi qualcosa lì, ma poi, misteriosamente, quando lo riprovi davanti allo specchio di casa sembri un’altra, lo appendi a una stampella e sistematicamente lo abbandoni nell’armadio. L’errore è sempre lo stesso: pensare con gli occhi degli altri piuttosto che farsi guidare dalle proprie sensazioni. Dovete imparare ad apprezzarvi e volervi bene, anche con qualche centimetro in più, perché non saranno i chili di troppo a fare di voi una persona diversa. Dipende tutto da come percepite il vostro corpo: sarà questa l’unica determinante di come il vostro vero io verrà comunicato. Una persona che accetta il proprio corpo, possiede e trasmette consapevolezza e autostima.

 

Comunicare attraverso il proprio stile

Vestirsi comunica la propria identità. Questa comunicazione è un’arma a doppio taglio, possiamo comunicare diverse personalità, che non sempre corrispondono al nostro vero. Del resto non esiste un’equazione matematica prestabilita per associare a ogni “dressing code” un’identità precisa, anche perché si correrebbe il rischio di giungere a conclusioni affrettate e superficiali. Come dice il detto, “l’abito non fa il monaco”. E quando ci si riferisce all’ambiente lavorativo, è ancor più importante prestare attenzione a ciò che comunichiamo. Noi siamo ciò che comunichiamo. Per livellare l’asimmetria tra chi siamo e come ci presentiamo, dobbiamo effettuare una profonda analisi del nostro io.

Leave a Reply