Studentessa uccisa dall’ex, una vita tra attivismo e volontariato

Era una studentessa come tante altre Stefania Noce, la ventiquattrenne uccisa martedì dall’ex fidanzato, il coetaneo Loris Gagliano, anche lui studente, per una storia d’amore ormai finita. Una tragedia che si è consumata al termine di una lite, nella casa di lei a Licodia Eubea, in provincia di Catania. Sotto i colpi di coltello inferti dal giovane, laureando in Psicologia alla Sapienza di Roma, ha perso la vita anche il nonno di Stefania, il 71enne Paolo Miano, ed è rimasta ferita la nonna.

Una barbaro assassinio che ha spezzato la giovane vita di una ragazza molto attiva in ambito universitario e sociale. Di Stefania gli amici e i colleghi ricordano la vivacità, l’attivismo e la passione che metteva in tutto quello che faceva. Iscritta alla facoltà di Lettere di Catania, si era unita alla missione di volontari in Abruzzo dopo il terremoto del 2009. Militava nel Movimento Studentesco Catanese e aveva partecipato a numerose mobilitazioni negli ultimi anni. Nel sito del Movimento è ancora presente un suo articolo, scritto per un giornalino nel quale si firmava Sen. Una riflessione sul femminismo che i colleghi e gli amici hanno riportato dedicando alla sua memoria una bacheca.

Loris, che dopo l’assassinio è scappato in auto percorrendo quasi 40 chilometri prima di fermarsi al lungomare di Acate dove, in stato confusionale, ha tentato di togliersi la vita, è agli arresti con l’accusa di duplice omicidio e tentato omicidio.

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