Studentessa di Psicologia sparita e ritrovata a Mestre

Mestre ore 22 di domenica: Costanza Mocenigo vaga sola e confusa fuori della stazione. Tra i senzatetto. Il confronto con la fotografia diramata a tutte le forze dell’ordine e i capelli collor lilla della ragazza (come quella ritratta nell’immagine) fugano ogni dubbio. Così gli agenti della Polfer, dopo averla riconosciuta, decidono di avvicinarla. Per i familiari della ragazza, che avevano lanciato l’allarme, un sospiro di sollievo. E la fine di un incubo. Accompagnata in commissariato, Costanza telefona alla mamma: «L’ho appena sentita» ha confermato la signora Flavia ieri sera. La grande paura è finita. Erano state la madre e la sorella a presentare una denuncia per scomparsa ai carabinieri di Trieste, che l’avevano girata ai colleghi di Mestre e Padova. Della giovane, 30 anni, famiglia triestina, studi a Padova in Psicologia, parenti nella famiglia veneziana dei Mocenigo e capelli tinti di lilla, non si avevano notizie da venerdì sera: era scomparsa nella zona della stazione di Mestre, dove pare fosse già stata vista alle 6.30 di sabato mattina. Nell’ultima comunicazione con la sorella, venerdì sera, aveva assicurato che stava per tornare a casa: da allora il cellulare era spento. Da tempo Costanza aveva una relazione con un giovane tunisino. Una storia d’amore controversa, scandita anche dalle condanne di lui per reati legati al mondo della droga. Dopo una separazione, giovedì Costanza era tornata a Padova per incontrare di nuovo il fidanzato, promettendo in una telefonata alla madre che sarebbe tornata a Trieste sabato perché ad attenderla c’era un nuovo lavoro. Invece era svanita nel nulla. A inquietare la famiglia anche il racconto del compagno

di Costanza che nel corso di una telefonata con la sorella, sabato, aveva detto di aver discusso animatamente con la 30enne, tanto che il cellulare di lei sarebbe andato in frantumi. Ieri la madre di Costanza aveva perlustrato la zona della stazione di Mestre alla ricerca della figlia.

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