Stalking: a Varese un presidio permanente

Antistalking e violenze psicologiche: resta alta l’attenzione di Provincia di Varese nei confronti di questi fenomeni, che negli ultimi tempi colpiscono sia le donne che gli uomini. Il nuovo progetto, sostenuto da Provincia di Varese e coordinato dall’associazione Psicologia e Legalità, infatti, risponde a un’esigenza d’aiuto crescente, ma soprattutto si rivolge a tutti i cittadini di entrambi i sessi della provincia di Varese.
L’osservatorio verrà ospitato nei locali della Provincia di Varese, in villa Recalcati (piazza Libertà 1, Varese) e sarà a disposizione di coloro che decidono di spezzare la catena delle molestie.
Ad accogliere e dare supporto GRATUITAMENTE alle vittime saranno volontari qualificati e adeguatamente formati e supportati da professionisti, che operano in campo forense, psicologico, medico e della sicurezza. L’obiettivo è quello di affiancare l’utente in un percorso delicato, ma non impossibile, di riconquista dei propri diritti e soprattutto della propria libertà.
Il progetto prevede una serie di interventi mirati a una tutela psicologica e legale e un orientamento rispetto ai vissuti in presenza di stalking o di violenza psicologica.
Verrà garantito soccorso e sostegno psicologico, orientamento medico- legale rispetto alla violenza subita; supporto legale al fine di attivare misure adatte a tutelare la propria incolumità e ripristinare uno stato di benessere psico-fisico. Il tutto all’interno di una rete che coinvolge anche le forze dell’ordine, per mettere a punto interventi mirati. Tutti gli operatori interessati, che metteranno al servizio delle vittime le loro professionalità e competenze, lo faranno a titolo gratuito.
Quello antistalking e contro le violenze psicologiche è un progetto di ampio respiro territoriale, poiché pensato per dare un servizio all’intera cittadinanza provinciale, ma anche per creare sul territorio un supporto coordinato e multidisciplinare sul fenomeno al fine di arginarlo e qualora possibile sconfiggerlo del tutto, sempre a garanzia delle vittime.
Rientra infatti nella delicata questione della tutela della privacy e della difesa dell’incolumità fisica di chi denuncia questi abusi, anche la scelta logistica dell’osservatorio, che aprirà le proprie porte in un luogo discreto e protetto.
Il servizio, GRATUITO, è attivo da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, chiamando al numero (già da settimana prossima) 334-1433233.

LE DICHIARAZIONI

Massimiliano Carioni, Assessore Sicurezza e Protezione civile della Provincia di Varese: «Questo progetto nasce da un’iniziativa attuata l’anno scorso e che ora, sulla base dell’esperienza acquisita, abbiamo ristrutturato e vogliamo rilanciare, per rispondere a un’esigenza di aiuto da parte delle vittime sempre più in aumento».

Giorgio Zanzi, Prefetto di Varese: «Quando l’assessore Carioni mi ha parlato dell’iniziativa ho manifestato il mio apprezzamento, poiché va a intercettare un bisogno che in questo momento non ha risposta, ovvero il sostegno alla vittima che chiede un supporto psicologico. Occorre però ribadire che chi subisce queste forme di violenza non deve avere timore a denunciare il persecutore alle forze di polizia».

Giorgio Puricelli, consigliere regionale: «Stalking e violenze psicologiche rappresentano un fenomeno sociale grave che va arginato e azzerato. Per questo ho dato fin dall’inizio la mia disponibilità a sostenere e ad avviare questo importante progetto».

Carlo Piatti, Assessore alla Sicurezza di Varese: «Esprimo la mia soddisfazione e il mio ringraziamento a tutte le istituzioni che hanno lavorato per dare vita a questa iniziativa. Avere un punto di riferimento per le vittime di stalking e violenze psicologiche è un segnale importante sul fronte della tutela dei nostri cittadini».

Nadia Calcaterra, Sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio: «Stiamo parlando di forme di violenza le cui vittime non sono più solo le donne. C’è, infatti, una crescita dei maschi tra i soggetti che subiscono atti persecutori e, altro aspetto piuttosto nuovo ed emergente, è quello dei casi di stalking, per i più svariati motivi, tra vicini di casa».

Giuseppe Buffone, giudice del Tribunale di Varese: «Progetti di questo tenore, che coinvolgono moltissime realtà impegnate su questa problematica, quando realizzati rappresentano un successo e una garanzia importante per i cittadini. In questo caso poi si ha il vantaggio di far tesoro di una precedente esperienza che ha dato risultati oggettivamente positivi. Non dobbiamo poi fare l’errore di considerare lo stalking una forma di violenza perpetrata sul singolo. Un atto persecutorio, infatti, ha ricadute pesanti sulla società, o quanto meno sulle persone che vivono, per questioni famigliari o di lavoro, a contatto con la vittima e il suo carnefice. Un singolo atto di violenza, infatti, può disgregare la vita di più persone».

Maria Rosaria Infante, Presidente di Psicologia e legalità: «Diamo continuità al lavoro già svolto e ci occupiamo di casi di stalking, ma anche di forme di violenza che non si possono definire tali, ma potrebbero diventarlo. Gli atti persecutori avvengono in contesti più svariati: da quello di una relazione sentimentale, alle situazioni condominiali, scolastiche, lavorative e familiari».

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