Sportello antistalking della Provincia: 23 casi in 5 mesi

Dal Marzo 2012 a Luglio 2012 sono state 23 le persone - 16 donne e 7 uomini - accolte allo sportello Antistalking della Provincia di Varese, un servizio gratuito per i cittadini coordinato dall’associazione Psicologia e Legalità che come confermano i dati risponde a un’esigenza d’aiuto crescente.
Di queste 23 persone 18 sono vittime dirette e 5 vittime secondarie, cioè coinvolte di riflesso
Le persone assistite allo sportello riferiscono che sono stati coinvolti nel meccanismo stalkizzante anche dei loro familiari di cui:6 anziani; 2 giovani ragazze sotto i 22 anni e perfino 3 bambini.
Numeri non indifferenti che evidenziano come lo stalking sia un fenomeno che può arrivare a coinvolgere un intero nucleo familiare.
E ben presente anche nel Varesotto, sopratutto se si considera che non tutti i soprusi vengono denunciati

Nel caso dello sportello di Varese i contesti in cui si verificano fenomeni di stalking sono tipicamente:Sentimentale / affettivo; CondominialeLavorativo / formativo; Sentimentale / affettivo: 9 ( di cui 1 è uomo e 8 sono donne ) e Condominiale: 5 ( di cui 4 sono uomini ed 1 donna )

Lo sportello è ospitato nei locali della Provincia di Varese e a disposizione di coloro che decidono di spezzare la catena delle molestie.
Ad accogliere e dare supporto alle vittime sono volontari qualificati e adeguatamente formati e supportati da professionisti, che operano in campo forense, psicologico, medico e della sicurezza.
L’obiettivo è affiancare l’utente in un percorso delicato, ma non impossibile, di riconquista dei propri diritti e soprattutto della propria libertà.

"Provincia di Varese ha voluto con convinzione l’apertura di questo sportello – ha dichiarato l’Assessore a Sicurezza e Protezione civile Massimiliano Carioni – e ora, dopo i primi 5 mesi di attività abbiamo ritenuto opportuno fare un primo bilancio. Questo momento è un gesto di trasparenza amministrativa, poiché ritengo corretto dire ai cittadini i risultati di questo investimento che ha dato vita a un servizio in grado di rispondere a una problematica preoccupante e che ancora mancava alla nostra provincia. Non ci fermiamo qui, poiché stiamo lavorando all’organizzazione di un convegno, ma soprattutto all’opportunità di aprire un secondo sportello nel Basso Varesotto".
All’incontro con la stampa era presente anche il consigliere regionale Giorgio Puricelli, che ha contribuito alla realizzazione dell’iniziativa: "Questo è un servizio importante, anche se occorre lavorare ancora molto sotto il profilo della comunicazione alla gente, per spiegare loro le problematiche anche gravi che può causare questa forma di violenza. Lo stalking, non dimentichiamolo, infatti, colpisce il soggetto perseguitato, ma anche i suoi familiari e l’intero contesto in cui vive".

Ciascuna delle 23 vittime ha ricevuto 3 colloqui integrati psicologico – legali ed è stato effettuato un colloquio presso la Polizia per il caso valutato come più grave e che potrebbe ssfociare ad una situazione pericolosa, mentre 13 su 14 vittime dirette si erano già rivolte alle Forze dell’Ordine.
La consulenza legale è servita a rafforzare l’azione che già era stata intrapresa. Una seduta di psicoterapia breve è già in atto e altre previste per settembre.
L'appello è quello di denunciare allo sportello ogni caso di stalking.

LE REGOLE
Cosa fare e non fare in caso di stalking

1) evitare tutti i contatti con lo stalker: ciò è un punto di partenza di fondamentale importanza, anche se non facile da realizzare. Non essere gentile con lui o con lei, prestare attenzione o avviare contatti con lo stalker potrebbe infatti involontariamente rinforzare e rafforzare la sua condotta, inducendolo a pensare che la sua perseveranza porterà ad relazione con la vittima.
2) cercare l’aiuto delle autorità: informare le autorità di polizia locale che si è vittima di uno stalker e che si pensa di presentare denuncia se gli episodi dovessero continuare (ad esempio per più di due settimane). Questo è necessario anche se non si intende formulare una querela o se ciò non è possibile dati i fatti riportati.
3) Conservare le prove di ogni contatto con lo stalker, documentare ogni forma di comunicazione su un diario personale o su un’agenda. Conservare tutte le prove.
4) Non dimenticare ogni minaccia scritta o verbale. Non distruggere, in un momento di disperazione o di abbattimento, i nastri della segreteria telefonica, i biglietti, le lettere, le e-mail o i regali. Le e-mail andrebbero stampate e copiate sul disco fisso, le telefonate andrebbero registrate per giorno e per ora. La documentazione scritta andrebbe conservata per eventuali future consultazioni.
5) Tenere una documentazione di tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo (gli episodi specifici), quando (ora, giorno e data) e dove.
6) Altri elementi che dovrebbero essere registrati o conservati, perché utili a provare i comportamenti di stalking, sono: biglietti manoscritti, numero di targa, abbigliamento, l’ora del giorno e, se possibile, eventuali numeri telefonici rimasti in memoria.
Tutti questi elementi aiutano la polizia nelle indagini e supportano un futuro procedimento contro l’autore di reato.

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