Riceviamo e pubblichiamo in esclusiva il commento del Presidente Nazionale della Società Italiana di Counseling (S.I.Co.), Dott. Santi Laganà (nella foto), sulla Sentenza del Tribunale di Milano N. 10289/2011 di rigetto del ricorso depositato l'11/5/2011 da Centro Studi di Terapia della Gestalt e altri, impugnanti le deliberazioni dell'Ordine Psicologi della Lombardia (OPL) n. 257/2010 e 304/2010 relative all'applicazione dell'art. 21 del Codice deontologico dello stesso Ordine.
La domanda delle domande nel mondo complesso non è più cosa posso fare o cosa non posso fare, ma come detto sopra: come i saperi si pongono intorno all’uomo. Infatti, se oggi un nuovo Piaget facesse in Italia ciò che fece nel secolo scorso arriverebbero i Carabinieri del N.A.S. inviati da qualche Ordine degli Psicologi di qualche regione italiana, in quanto era accademicamente un Biologo. Esempi di non Psicologi che si sono dedicati al “dolore dell’uomo” ce ne sono a iosa. Del resto i saperi, compreso quello psicologico, nel mondo della complessità si stanno intrecciando e di conseguenza i confini tra le professioni hanno delle criticità. L’esempio è palese: quando gli Ingegneri ad indirizzo meccanico progettano le protesi, tali professionisti devono necessariamente conoscere, quindi sapere, l’anatomia umana, ma ciò non li fa Medici. Il caso di Pistorius, l’atleta che è stato ammesso alle gare mondiali di atletica leggera ne è un esempio. Casi di Fisici e Matematici che entrano in sala operatoria a dirigere con un computer bisturi elettronici e quindi la mano del Medico Chirurgo sono presenti sempre di più nel panorama delle sinergie professionali.
Rivendicare l’esclusività professionale quando si usa il linguaggio della ragione (test) sulla follia da parte degli Psicologi è legittimo. Le questioni nascono quando questa pretesa di esclusività viene rivendicata nei confronti dell'abisso, del paesaggio dell'anima e il suo spaesamento. Chi si occupa dell'abisso, chi si occupa del linguaggio dell'anima e del suo spaesamento? Scrive Eraclito: “Per quanto tu cammini, per quanto tu percorra ogni strada, non potrai raggiungere i confini dell'anima, tanto è profondo il suo logos”.
Non credo che il Counseling e la stessa Psicoterapia possano essere ricondotte esclusivamente al sapere psicologico. Se così fosse sarebbe un errore gravissimo. Basta rivedere la “Dichiarazione di Strasburgo sulla Psicoterapia del 1990 dove è chiaro che la formazione di base per formarsi in Psicoterapia sono le Scienze Umane e Sociali. Molti dei Counselor italiani all’estero sarebbero anche Psicoterapeuti. Infatti i problemi che i Counselor in possesso di titoli accademici diversi da Medicina e Chirurgia e Psicologia stanno avendo con gli Ordini degli Psicologi delle varie regioni italiane, nascono proprio dalla presunzione che la Relazione d’Aiuto declinata come la si vuole – Counseling – Psicoterapia – Mediazione Familiare o altro, sia afferente al sapere psicologico.
Questo è l’errore della Sentenza di Milano, ma i Giudici non hanno torto in quanto Hans Georg Gadamer in “Verità e Metodo”ci insegna che “la risposta va nella direzionalità della domanda”. Chi ha fatto ricorso contro il deliberato dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia è convinto che il Counseling sia afferente al solo sapere psicologico. Questo è il problema.
Sono profondamente convinto, ma con me molti altri e non solo in Italia, che il Counseling come la Psicoterapia è come detto sopra afferente alle Scienze Umane e Sociali. Del resto l’uomo si distingue, tra l’altro, dagli animali per il “linguaggio” e trovo assurdo rivendicare l’esclusività dell’uso del linguaggio come Relazione d’Aiuto.
Per restare in tema, desidero raccontarLe un episodio che a mia volta mi fu raccontato dal Direttore del Dipartimento Salute Mentale di Siracusa il Dott. Mag.le omissis – Medico Psichiatra Psicoterapeuta. Mi dice omissis: “Veniva da me una signora anziana in terapia. Dopo un po’ la signora non venne più. Un giorno mi telefona e mi racconta: Dott. omissis, mi deve scusare se non sto più venendo, ma vicino casa mia è venuta ad abitare una signora della mia stessa età con la quale chiacchieriamo tantissimo e sto bene. Cosa devo fare? Ho risposto: signora continui a parlare con la sua vicina di casa. Sappia che quando vuole io ci sono. Santi, non ho più rivisto la signora” Credo che il racconto non abbia bisogno di commento.
In ultimo e non perché sia l’ultima cosa, il 20 ottobre c.a. sulla La7 nel programma “OTTO E MEZZO” il Prof. Monti è stato chiaro nel dire che una delle riforme strutturali da fare in Italia è la Riforma delle Professioni Intellettuali e sappiamo dal Convegno del COLAP a Villa Miani a Roma della fine del 2010 che la mancata riforma costa un punto del PIL della nostra Repubblica, cioè circa €. 40 miliardi.
Dott. Mag.le Santi Laganà
Presidente Nazionale della Società Italiana di Counseling (S.I.Co.)
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