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Savona. "La Posta in Palio: l'Azzardopatia tra letteratura e psicologia" è il tema del saggio in presentazione domani pomeriggio alle 17 dalla Società Dante Alighieri presso la Sala Rossa del Comune. Relatori saranno il Prof. Stefano Casarino e il dottor Mauro Selis, della Asl 2.

Come è possibile che il gioco da divertente passatempo si trasformi in tremenda patologia? È questo l’interrogativo sempre più drammatico al quale oggi sono chiamati a rispondere sia il mondo dell’educazione e della cultura, sia quello della sanità e dell’assistenza sociale.

Siamo di fronti ad un’emergenza particolarmente grave nel nostro Paese, dove – secondo gli ultimi dati – quasi un milione di italiani sono affetti da gioco d'azzardo patologico.

“La posta in palio: l'azzardopatia tra letteratura e psicologia” (Ed. Amarganta di Rieti), saggio scritto dal Professore di Lettere Stefano Casarino e dallo Psicologo Sert Mauro Selis, esamina tale problematica da una doppia prospettiva: quella culturale-letteraria e quella psicologica-sanitaria.

Nella prima parte l’analisi condotta su moltissime citazioni di importanti testi traccia l’evoluzione culturale del fenomeno, inquadrandolo in precise coordinate storiche, da Omero al recentemente scomparso Sebastiano Vassalli, passando per Dante, Casanova, Dickens, Dostoevskij, Roth, Auster e tanti altri, nel convincimento che il “sapere narrativo” dia sempre indicazioni preziose, spesso imprescindibili, per la comprensione di tutto ciò che è legato all’uomo.

Nella seconda il racconto romanzato di cinque casi clinici permette la focalizzazione di alcune “tipologie” di giocatore patologico (gambler) e offre una vasta panoramica di un mondo quanto mai composito, rappresentato da tutte le età e da tutte le classi sociali: l’azzardopatia, malattia perniciosa e recidivante, in potenza non risparmia nessuno.

Il testo è arricchito da considerazioni e suggestioni di carattere musicali, dalla presentazione di un progetto particolare (Aspettando Jackpot) e da un “gioco” finale. Perché non è affatto “il gioco” in sé ad essere un male: il problema non è il ludus, ma l’azzardo.

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