Se alle professioni serve più psicologia

Come cambiano i mestieri di fronte alla crisi

Se alle professioni serve più psicologia

Le novità in aula e in ufficio

Se la crisi pesa sempre più sull’occupazione, il mondo delle professioni si fa più esigente lasciando porte aperte soltanto a chi ha una formazione di altissimo livello e una forte capacità di «essere professionalmente»: saper essere e saper fare. Ecco alcuni esempi. Il pedagogista relazionale dovrà effettuare interventi sull’individuo e sul sistema, svolgendo la sua attività principalmente nelle scuole, presso gli enti locali, negli ospedali, nelle aziende pubbliche e private e negli studi professionali. Le competenze acquisite verranno utilizzate in vari ambiti occupazionali, fra cui: settore socio-educativo; settore della gestione ed erogazione dei servizi sociali; gestione e sviluppo delle risorse umane. Lo psicologo clinico e sociale, il mediatore familiare e lo psicoterapeuta individuale e di gruppo dovranno, a seconda del proprio ambito, costruire relazioni di aiuto, gestire lo sviluppo organizzativo nell’ambiente di lavoro, svolgere consulenze nel porre in atto competenze complesse, svolgere una ricerca «attiva» e l’ascolto dell’altro, contribuire alla comunicazione, intervenire come facilitatore nei gruppi di lavoro.

Le imprese puntano anche - come è facilmente intuibile - al contenimento dei costi. Il mercato - si legge in una nota relativa all’ultima indagine dell’Osservatorio Seltis (società di head hunting di Openjobmetis) - è in continua evoluzione nella ricerca di manager «under 40», con una formazione che garantisca maggiore disponibilità a seguire un percorso di crescita all’interno dell’azienda. «Nei primi tre mesi di quest’anno - spiega Francesca Cancian, responsabile di Seltis - le professioni "rinnovate" che hanno visto il maggior numero di assunzioni, sono diverse: dall’analista finanziario allo specialista del controllo di gestione, dal tecnico commerciale al sales engineer, fino al project manager e agli esperti di manutenzione dei macchinari».

Oggi, si chiede una «marcia in più» ai giovani in cerca di lavoro nelle nuove professioni: adattabilità alle diverse situazioni che si vengono a creare in un’azienda e, di conseguenza, plasmare il profilo direttamente sul campo.

Il 27 e 28 ottobre prossimi, a Firenze - Cenacolo di Sant’Apollonia - c’è un appuntamento per la formazione con una conferenza dedicata al modello biopsicosociale rivolta ai professionisti della salute e della qualità della vita (www.polopsicodinamiche.com/conference-26-28-oct-2012/): prima conferenza internazionale di psicologia e psichiatria dinamica. Saranno affrontati temi che riguardano opportunità e limiti della ricerca, della pratica clinica e della conoscenza in relazione all’approccio biopsicosociale. Il taglio della conferenza è multiprofessionale e si rivolge, anche, a umanisti, avvocati, mediatori, assistenti sociali, sociologi, antropologi, pedagogisti, architetti e urbanisti. E per i corsi dal 15 settembre, informazioni all’indirizzo email ceo@polopsicodinamiche.com.

Il Progetto Europsy è invece una «Certificazione europea in psicologia» che fornisce uno standard di formazione accademica e training professionale. Il progetto prevede anche lo sviluppo delle competenze in lingua inglese (professionale e interpersonale) che permette al professionista di redigere articoli in inglese e partecipare a congressi. Dettagli sul sito: www.polimniaprofessioni.com.

Giuliana Gagliardi21 settembre 2012 | 15:34© RIPRODUZIONE RISERVATA

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