Scrittori: e’ morto Jensen, psicologo della presunta base genetica …

New York, 2 nov. - (Adnkronos) - Lo psicologo e scrittore statunitense Arthur Robert Jensen, autore di un saggio nel 1969 che infiammo' a livello internazionale il dibattito accademico sul diverso grado del quoziente di intelligenza (Q.I.) tra bianchi e neri per presunte basi genetiche, e' morto nella sua casa di Kelseyville, in California, all'eta' di 89 anni. L'annuncio della scomparsa e' stato dato da un portavoce dell'Universita' della California a Berkeley, di cui era professore emerito di psicologia dell'educazione, al "New York Times".

Iniziata la carriera accademica come ricercatore all'Istituto psichiatrico dell'Universita' di Londra sotto la direzione del professor Hans J. Eysenck, Jensen si specializzo' a Berkeley in psicologia differenziale. Nominato nel 1959 direttore delle ricerche all'Institute of Personality Assessment and Research, fu ideatore due anni dopo dell'Institute of Human Learning dell'ateneo californiano. Nel 1962 comincio' a lavorare con bambini figli di emigrati messicani e di altre minoranze etniche per mettere a punto un test d'intelligenza indipendente da ogni fattore culturale.

Fu allora che prese campo l'ipotesi di una influenza dell'ereditarieta' sullo sviluppo dell'intelligenza e sui risultati scolastici, argomento sul quale ha pubblicato la maggior parte dei suoi lavori scientifici. Contro la mentalita' ambientalista allora prevalente tra gli psicologi, urto' in modo eclatante la pubblicazione nel"'Harvard Educational Review" (1969) del saggo di Jensen intitolato "Di quanto possiamo migliorare il quoziente di intelligenza e i risultati scolastici?", che dette il via a una piccola rivoluzione copernicana nel campo della psicologia, e di riflesso, in tutte le discipline ad essa connesse, sostenendo a spada tratta la presunta base genetica di buona parte del quoziente di intelligenza. (segue)

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