Il legale del ragazzo: soddisfatti per la sentenza
Questa la pena inflitta, al termine del giudizio con rito abbreviato, dal gup Giovanna Coccoluto al 24enne Fabrizio Filippi, noto come 'Er Pelliccia', che il 15 ottobre scorso, durante gli incidenti scoppiati a piazza San Giovanni mentre sfilava il corteo degli Indignati, lanciò un estintore all'indirizzo delle forze dell'ordine
Fabrizio Filippi detto 'Er Pelliccia'
ROMA -Il pm Francesco Minisci aveva chiesto la condanna di Filippi a 8 anni di reclusione per resistenza aggravata e violenza a pubblico ufficiale e per devastazione. Il giudice, però, ha attribuito all'imputato solo il primo reato, stabilendo un risarcimento di 10mila euro ciascuno per le parti civili Roma Capitale e Atac. Originario di Bassano Romano (Viterbo), Filippi, studente di psicologia, era stato fermato pochi giorni dopo la guerriglia urbana. I carabinieri del Ros lo avevano identificato grazie alla sua foto, che aveva fatto il giro di tutti i siti internet, e a un tatuaggio sul fianco sinistro con una frase di una canzone in inglese che recitava così: "Nonostante tutto l'odio con cui il vostro mondo è stato plasmato, il mio amore continuerà a vivere". Filippi, rimasto in carcere per 23 giorni, non ha potuto negare di aver preso l'estintore e di averlo lanciato in aria: "Ma io non volevo colpire nessuno". Secondo la procura, invece, l'obiettivo del lancio era il vicequestore aggiunto della polizia di Stato, Claudio Cacace, presente in piazza San Giovanni per evitare che i disordini degenerassero.
''Siamo estremamente soddisfatti della decisione del Gup di Roma Giovanna Coccoluto, perchè riconosce che il mio assistito non era uno dei capi della guerriglia e ha fatto decadere il reato di devastazione''. Così l'avvocato Vincenzo Gambera, difensore di Fabrizio Filippi, commenta la sentenza. ''Fabrizio - prosegue il legale - ha capito di aver sbagliato, ha ripreso a studiare psicologia e a condurre la vita tranquilla di sempre. Anche i suoi genitori sono molto più sereni''. Infine, il legale ringrazia i magistrati che si sono occupati del caso, dal giudice per le indagini preliminari a quello dell'udienza preliminare, i quali ''hanno compreso che il ragazzo andava sì punito ma anche aiutato a superare quella
che è stata solo una parentesi della sua vita''.
Ultima Modifica: 11 giugno 2012, 23:44