Scienza e coscienza di fronte alla morte

15 Febbraio 2012 | 
Ferrara | Cultura e Spettacoli |

“Morire e poi rivivere. Scienza e coscienza di fronte alla morte, ai suicidi, all’eutanasia”. E’ questo il titolo del secondo appuntamento del ciclo di seminari Esplorazioni. Dialoghi al confine tra Scienza e Coscienza, che si terrà giovedì 16 febbraio alle ore 17 nella Sala IUSS - Ferrara 1391, (via Scienze, 41/b).

Relatore dell’incontro sarà Francesco Campione, docente di Psicologia clinica dell’Università di Bologna che dialogherà con Daniele Seragnoli, Delegato del Rettore alle politiche culturali di Unife, Stefano Caracciolo della Sezione di Psicologia di Unife e Roberta Capucci dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. L'ingresso e' libero e gratuito. A tutti i partecipanti verrà rilasciato Attestato di partecipazione.

Le domande che verranno affrontate saranno: esiste un limite, un confine predefinito tra Scienza e Coscienza? Esiste una linea sottile che vale la pena di essere esplorata in profondità, in tutti i campi in cui Scienza e Coscienza trovano applicazione? Le risposte verranno discusse dal diritto alla filosofia, dalla genetica alle scienze, dalla sostenibilità alla comunicazione.

Dopo il primo incontro che si è tenuto a novembre con il genetista Edoardo Boncinelli, sul tema “Il rapporto tra Etica e Coscienza” e che tanto successo di pubblico ha riscontrato – afferma Daniele Seragnoli – nei prossimi appuntamenti si parlerà anche di Medicina e del confronto avviato dai medici sui loro ruoli, in rapporto alla questione se le norme abbiano il diritto di introdurre limiti di fatto all’esercizio di una professione che implica il dovere di agire in “Scienza e Coscienza”.

Si “esplorerà” anche il confine nella sfera del Diritto, dove l’incrocio tra innovazione scientifico-tecnologica e applicazione della ricerca medica può creare collisioni con le scelte morali dell’individuo. Lo stesso confine verrà inoltre esplorato sul versante della Comunicazione, indagando sulle conseguenze derivanti dal cambiamento del ruolo tradizionale del giornalista scientifico su natura e impatto sociale delle informazioni”.

Leave a Reply