Gli esami di maturità sono ormai un ricordo lontano per molti studenti alle prese oggi con la scelta del proprio futuro, universitario e non. È un momento, il nostro, caratterizzato da una forte crisi economica, da tassi di disoccupazione elevatissimi che però non scoraggiano coloro i quali hanno ancora voglia di investire nel proprio futuro, nella loro aspirazione di avviare un percorso di studi per seguire le proprie passioni, le proprie ambizioni o a volte anche quelle dei genitori.
Scegliere una facoltà universitaria sembra una cosa semplice ma non sempre lo è, soprattutto per coloro che non hanno ancora le idee molto chiare. E così in questi casi la decisione risulta piuttosto combattuta, con conseguenze future di disorientamento, di blocco, di ripensamenti, di rinunce. E intanto il tempo passa.
Scegliere una facoltà universitaria è una decisione davvero importante che influisce in maniera significativa sul proprio percorso di vita. La primissima cosa da fare sarebbe quella di riuscire a fare una sorta di piccola ”autoanalisi” per comprendere quali sono le cose che piacciono sul serio, quelle per le quali ci si sente più portati. Altra cosa importante è poter fare una valutazione di quello che è stato il proprio percorso scolastico: la formazione ricevuta, le materie verso le quali ci si è sentiti più valenti, le abilità che sono emerse e la propria competenza nello studio.
Una volta che si è riusciti a schiarirsi le idee su questo è anche bene poter mettere a fuoco le motivazioni principali che orientano verso una facoltà piuttosto che verso un’altra: capire, per esempio, se nella scelta si è influenzati da qualcuno; se quella facoltà può o meno aprire la strada verso buone prospettive lavorative ed economiche; etc.
In sostanza, quindi, è utile che si rifletta e ci si interroghi sui propri desideri, sulla propria preparazione, sulle proprie inclinazioni, per capire meglio cosa si “vorrebbe fare da grandi” e individuare magari più facilmente il campo lavorativo verso cui indirizzarsi.
Altro punto importante è poter fare un confronto tra le proprie aspirazioni e la realtà, cercando di conoscere magari quali sono le figure professionali richieste dal mercato del lavoro e le reali opportunità lavorative che il percorso di studi pensato può offrire. Parlare, per esempio, con chi già lavora nel campo di proprio interesse può dare un'idea più precisa degli ambiti lavorativi verso cui ci si sta indirizzando.
Ed infine sarebbe anche buono poter leggere e analizzare attentamente i piani di studio dei corsi di proprio interesse. Questo permetterà di conoscere ciò che effettivamente si studierà e si imparerà.
Sono tantissime, insomma, le valutazioni preliminari ad una scelta così importante rivolta al futuro e pochi probabilmente si prendono un tempo giusto per riflettere su tutti questi punti facendo spesso confusione tra ciò che si è abituati a dire che ci interessa e ciò che ci interessa sul serio.
Ecco perché a tal proposito è abbastanza importante e diffusa la psicologia dell’orientamento con lo scopo, appunto, di sostenere ed orientare gli studenti verso scelte più consapevoli e responsabili.
La cosa più importante, in fondo, è poter prendere una decisione coerente e di cui non ci si possa pentire facilmente.
Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psiconcologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it