Scattone, Ministro Giannini: "Non si può mettere un veto al rientro in …

Scattone condannato per l'omicidio di Marta Russo ora insegnerà psicologia all'istituto professionale Einaudi di Roma. Monta la polemica


Aggiornamento 9 settembre 2015 - Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, è intervenuta a Trento all'iniziativa Panorama d’Italia. Ivi, ha espresso anche un parere sulla presa di servizio di Giovanni Scattone all'istituto professionale Luigi Einaudi di Roma.

Il ministro ha ribadito ciò che era ovvio, anche se la polemica sta divampando in questi giorni: "Il caso Scattone risale a 17 anni fa, il professor Scattone da allora ha insegnato come supplente, e adesso fa parte di graduatorie da cui è stato attinto, la sua è una decisione libera, è un atto volontario aver accettato, lo lascio alla sua coscienza di condannato che ha espiato la sua pena, che non conteneva l'interdizione dai pubblici servizi. Ma è un professore che ha già insegnato, sfido chiunque a poter mettere un veto".

La Giannini ha poi precisato di comprendere il dolore espresso dalla mamma di Marta Russo: "nel cuore di una madre rimane una lacerazione insanabile, per questo accolgo senz'altro l'appello che ci rivolge, troveremo il modo di ricordare Marta".

Ma, allo stesso tempo, ha confermato che non pensa che ci siano rischi per i futuri allievi di Scattone: "Da madre mi sentirei tranquilla, perché una persona nella vita può commettere cose enormi, può anche non superarle ma può anche arrivare a una piena espiazione e riabilitazione interiore".

Omicidio Marta Russo: Giovanni Scattone entra in ruolo, insegnerà psicologia a Roma

Giovanni Scattone, l'ex assistente di filosofia del diritto dell'Università La Sapienza di Roma condannato in via definitiva con il collega Salvatore Ferraro per l'omicidio colposo di Marta Russo, colpita a morte all'interno della Città universitaria il 9 maggio 1997, insegnerà psicologia a Roma, per lui è arrivata infatti l'immisione in ruolo.

Marta Russo, 22enne studentessa di giurisprudenza, venne raggiunta da un colpo di pistola alla nuca mentre percorreva con un'amica un vialetto dell'Università, tra la sua facoltà e quella di Scienze Statistiche: la ragazza morirà dopo cinque giorni di agonia in ospedale.

Un omicidio senza movente, su cui si sono affastellate varie ipotesi per venirne a capo, addirittura si era parlato di una nuova strategia della tensione. Secondo i giudici si è trattato invece "solo" di un assurdo quanto stupido "gioco": un proiettile sparato da una finestra della facoltà di Giurisprudenza ha raggiunto la studentessa la cui unica "colpa" è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ora monta la polemica, come accadde quattro anni fa, quando Scattone venne attaccato per la supplenza in Storia e filosofia ottenuta al Liceo Cavour di Roma, la stessa scuola dove aveva studiato Marta Russo. Il 47enne in seguito agli attacchi aveva poi deciso di rifiutare l'incarico.

Adesso Scattone insegnerà psicologia agli studenti dell'istituto professionale Luigi Einaudi di Roma. Lui, docente precario entrato in ruolo quest'anno, aveva superato nel 2012 il concorso arrivando decimo nell'Ufficio Scolastico del Lazio. Scattone ha poi continuato a insegnare in altre scuole fino all'immissione in ruolo.

"Che io, a più di 50 anni, debba ogni mattina andare fuori Roma per insegnare perché sorpassata da Giovanni Scattone lo trovo un paradosso" spiega C.I., insegnante precaria che aggiunge: "Ciò stride con l'idea della buona scuola che ci era stata promessa e con la mia identità di cittadina da sempre obbediente alle leggi. Per me ha il sapore di una beffa sapere che sarà proprio lui, condannato per l'omicidio colposo di una ragazza, a insegnare ai ragazzi la psicologia, cioè il meccanismo delle emozioni e dell'emotività" conclude la docente intervistata dal Corriere della Sera. Per la cronaca Scattone è stato condannato dalla Cassazione nel 2003 a 5 anni e 4 mesi per l'omicidio di Marta Russo, il suo "complice" Salvatore Ferraro a 4 anni e 2 mesi.

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Foto | Wikipedia

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