Sbagliare e’ umano… perseverare anche

"Sbagliare è umano, perseverare è diabolico". Chi di noi non ha mai sentito questa massima latina? Nella nostra società, domina il mito dell'infallibilità umana: se fossimo abbastanza bravi non commetteremo errori. Eppure gli studi compiuti negli ultimi vent'anni in psicologia ci hanno dimostrato che l'errore è intrinseco al funzionamento della nostra mente. Le cause dei processi mentali che conducono a sbagliare non sono da attribuire a scarsa abilità o impegno.

I lapsus d'azione ne sono un esempio. Sono errori che si verificano quando siamo impegnati in attività automatiche come camminare, guidare. Sono dovuti a disattenzione: non esercitiamo il controllo cosciente su passaggi che andrebbero controllati. Gli errori, inoltre, sono molto comuni e spesso non ce ne rendiamo conto perché non hanno gravi conseguenze.

Attualmente, però, queste teorie sembrano essere finite nel dimenticatoio, e se si verifica un incidente siamo alla ricerca del "colpevole", del capro espiatorio. 

Occorrerebbe concentrarsi, invece, sulle condizioni ambientali in cui i singoli individui operano e che spesso sono la principale causa di errori. Per evitare il reiterarsi di incidenti, quindi, bisogna individuare gli'errori latenti', che spesso si annidano nell' organizzazione ma vengono ignorati.

Propongo un esempio. Spesso mi capita di prendere l'autobus e a volte succede che il conducente dimentica di effettuare la fermata nonostante la richiesta prenotata. Il più delle volte i passeggeri ritengono che sia colpa dell'autista perchè "ha la testa tra le nuvole" e non valutano, invece, importanti fattori. Sul mezzo ci sono tanti passeggeri che chiacchierano e il loro continuo vocìo è una delle principali cause di distrazione dell'conducente. 

Giorni fa sono salita sul bus navetta e c'erano dei ragazzi che discutevano animatamente. Ero lì da poco ma già non vedevo l'ora di scendere! Dopo un po'l'autista, esasperato dal baccano, ha chiesto di abbassare il tono di voce altrimenti non avrebbe retto fino a fine turno (e mancavano diverse ore).

Per concludere, il modo migliore per evitare il verificarsi di incidenti, non consiste nella ricerca ad ogni costo del colpevole, bensì nell'analizzare tutta una serie di dinamiche che spesso lasciamo in secondo piano.

Trovare 'colui che ha sbagliato' è solo una magra consolazione per le nostre coscienze.

 

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