"Salvatore e Melania, una coppia a rischio"

Ascoli, 10 febbraio 2012 - Un delitto porta comunque la firma del killer. esattamente come ogni parola, segno, impronta parla di chi l’ha lasciata.
E investigare queste tracce immateriali, ricostruire (attraverso i dettagli e i particolari) il profilo e l’identikit dell’assassino è compito delicato e difficile: tra la psicologia e la criminologia.
E’ quello che fa Margherita Carlini, nominata consulente dall’avvocato Mauro Gionni, legale della famiglia Rea. Lei ha analizzato, indagato e ricostruito attraverso le immagini, i filmati, le registrazioni, le dichiarazioni il profilo di Salvatore Parolisi e quello di Melania.
Con lei parliamo del suo lavoro e cerchiamo di capire anche perchè questo delitto cattura l’attenzione della gente.

Cosa c’è in questo omicidio che colpisce e fa immedesimare le persone?
«Probabilmente il rapporto che esisteva tra Salvatore e Melania».

In che senso?
«Molte donne hanno questo genere di rapporto fatto di dipendenza totale e non sanno e non riescono ad ammettere che è una relazione in crisi, o peggio dannosa».

Perchè non riescono?
«Perchè, come nel caso di Melania, significherebbe ammettere il fallimento non solo di un rapporto ma di un’intera esistenza basata su quel rapporto».

E quindi?
«Salvatore è il primo ed unico amore di Melania. E’ l’uomo dal quale ha avuto una figlia,per il quale ha lasciato la sua famiglia e le sue amicizie per seguirlo e trasferirsi nelle Marche. Melania dipende totalmente da lui, sotto tutti i punti di vista: economicamente, psicologicamente, socialmente. E quando si accorge del tradimentro spera che sia temporaneo e che sia finito. Poi quando realizza che invece la relazione con Ludovica esiste ancora lei si vergogna e non vuole ammettere con nessuno, neppure con i suoi genitori e le amiche più strette, questo fallimento».

Un tradimento può mandare in frantumi una persona?
«Melania è una donna maltrattata, isolata, umiliata».

Ma viene descritta come una donna forte: possibile che non abbia saputo reagire?
«Melania era una donna con un carattere molto forte ma tutte le sue forze le ha sempre investite in questo matrimonio e in questa relazione. Il meccanismo che rovina le persone forti è che non riescono ad ammettere un fallimento così totale che coinvolge tutta la vita. E allora non si parla con nessuno e ci si colpevolizza. Melania si è chiesta mille volte dove ho sbagliato? Cosa ho fatto di male?»

E Salvatore?
«Parolisi è un narcisista con un senso grandioso del sé. Lo si capisce benissimo dalle interviste e dalle bugie che ha detto a tutti, da sempre. Poi è da sottolineare la sua mancanza di empatia. Lui non sa capire i bisogni e le sensazioni dell’altro. Il partner (Melania o Ludovica) non è una persona che ama ma una persona che gli serve. La moglie è utile per uno status quo. Il narcisista ha bisogno di essere continuamente adulato. E’ chiaro che quando la moglie, sa di essere tradita, non lo adula più allora lui trova queste rassicurazioni in altre. E Ludovica è perfetta perchè è linfa per il suo ego».

Una doppia vita su due binari paralleli. Come si arriva allo «scontro» e all’esplosione?
«La coppia Melania-Salvatore va bene finchè tutto va bene: finchè uno è dipendente e l’altro predomina. Ma se Melania vuole sganciarsi oppure se Ludovica fa pressioni l’equilibrio scricchiola. Salvatore ha due relazioni basate sul controllo della donna: quando e come le donne vogliono ribellarsi lui esplode perchè perde la posizione di controllo, vacillano le certezze indispensabili per la salvaguardia della sua fragile identità».

Ma queste dinamiche psicologiche possono arrivare fino all’omicidio?
«La cosa importante è questa: non la particolarità del movente ma il meccanismo psicologico che si innesca e che è determinante per il delitto».

E’ possibile per chi vive accanto a donne come Melania capire quello che sta accadendo ed aiutarle?
«E’ difficile se loro si chiudono e vogliono nascondere a tutto e a tutti quello che stanno vivendo».

E allora quale messaggio possiamo cogliere da questa tragedia per evitare nuovi delitti?
«Credo che la storia di Melania debba essere di stimolo a tutte le donne che si riconoscono in questo tipo di rapporti. E l’invito che faccio è quello di non veergognarsi di un fallimento ma di chieder aiuto per uscire da una situazione non più accettabile».

di Natalia Encolpio

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