Immaginate che esista una città fatta di grandi edifici, di cemento grigio, di strade lunghe e ben asfaltate, di gente che frenetica si muove, incurante di ciò che ci sta attorno, presa dal troppo lavoro e dai troppi pensieri. Adesso immaginate un’altra città, con grandi edifici ben curati, con lunghe strade abbellite da sfilze di fiori colorati e cespugli verde smeraldo, con tanta gente frenetica e con altrettanta gente impegnata a far sì che ci si accorga delle bellezze di quel luogo.
Se vi fosse permesso di scegliere, dove vi piacerebbe vivere? Quasi la maggioranza di noi conosce bene come si vive in città simili alla prima e ben pochi hanno sperimentato finora la possibilità di vivere in un ambiente “a colori”. Eppure, scommetto che pochi riflettono su quanto sia qualitativamente migliore per la propria vita (oltre che bello) vivere in città come la seconda sopra descritta. E i vantaggi non sono solo relativi a questioni come smog, caos o indifferenza. Alla base di tutto c’è principalmente il nostro umore.
Uno studio condotto dall'Università' americana del Wisconsin mostra come la presenza degli spazi verdi in città influisca direttamente sulla salute psico-fisica delle persone. Pare, infatti, che le persone che vivono in quartieri dove siano presenti giardini o parchi siano più felici. E non solo. Dal sondaggio emerge anche che le persone che vivono in un'area con meno del 10% di spazi verdi, sono molto più soggette a disturbi dell’umore, come depressione, stress e ansia (www.ecoseven.net).
In Italia, purtroppo, il verde urbano rappresenta solo il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia; ma in questo ultimo periodo vi sarà forse capitato di vedere in giro o in tv persone, comuni cittadini, armate di rastrelli, guanti, terriccio e piantine colorate che si danno appuntamento in uno dei tanti territori degradati della propria città per rianimare spazi ignorati e abbandonati. Riappropriarsi di spazi cittadini produce effetti positivi sull’umore, sulla salute e sulla socialità. Infatti questo nuovo atteggiamento, ancora in gran parte sconosciuto e poco praticato, pare essere uno strumento attraverso il quale, riappropriandosi di “non luoghi” spersonalizzati e imbruttiti dalla noncuranza, si possano condividere idee, consigli, segreti; recuperando o costruendo quel legame tra le persone che pare sempre più sfumare in questa società rapida e tecnologizzata in cui ci ritroviamo immersi.
Ridare vita ad un pezzetto del proprio territorio urbano non vuol dire solo abbellire la città ma prendersi anche cura del proprio benessere, da diversi punti di vista. A sostegno di queste riflessioni che probabilmente possono apparire astrazioni impossibili da concretizzare entra in gioco una branca della psicologia chiamata Psicologia urbanistica.
La psicologia urbanistica è la disciplina che studia il benessere umano in riferimento ai rapporti che intercorrono tra gli individui e l’ambiente socio-fisico in cui vivono. Si occupa, praticamente, di come l’ambiente tende ad influenzare il nostro comportamento e la nostra mente e di come viceversa l’uomo, con la sua mente e il suo comportamento, può modificare l’ambiente (dott.sa Chiara Lukacs Arroyo, artista e psicoterapeuta).
Ovvio che non basta colorare i cassonetti per incentivare la gente a fare la raccolta differenziata, per esempio. Ciò che occorre è soprattutto fare in modo che la gente modifichi i propri atteggiamenti mentali, che le persone possano imparare ad amare non solo le loro case ma anche l’ambiente, i luoghi, gli spazi circostanti e seppure questo implichi dei sacrifici e dei nuovi modi di pensare è bene poter motivare le persone a modificare i propri comportamenti.
La città ha bisogno di essere pensata, ha bisogno di ciascuno di noi; perché una città costruita dal pensiero può dare origine ad una nuova qualità della vita che credo sia ciò che teoricamente o concretamente tutti vorremmo. Per fare ciò è necessario che si condividano spazi e luoghi, idee ed obiettivi e ci si educhi al vivere sociale e al senso del bello. E di certo anche la nostra psiche ne trarrà grandi vantaggi.
Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it