Renzo Bossi: escort e cocaina. Il mistero della pistola automatica …

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"Già a fine febbraio, quando esplose la vicenda della falsa laurea in psicologia dell'assessore regionale lombardo allo Sport e giovani Monica Rizzi, segnalai come meritevole di attenzione Alessandro Uggeri, anomalo imprenditore-fidanzato della bionda esponente del Carroccio bresciano".

Lo precisa Marco Marsili, già responsabile della Comunicazione dell'assessorato guidato dalla Rizzi, e licenziato a fine febbraio per aver curato la pubblicazione del libro Onorevole Bunga Bunga contenente le intercettazioni integrali effettuate dalla Procura della Repubblica di Milano sul "caso Ruby". Marsili precisa alcuni passaggi oggetto, in queste ore, di domande sulla vicenda in oggetto poste da parte di alcuni giornalisti.

"In relazione a quanto pubblicato ieri dal quotidiano La Repubblica, circa presunte indagini su un giro di droga, escort ed evasione fiscale che vedrebbero coinvolto Alessandro Uggeri, per quanto in mia diretta conoscenza, posso assicurare che il personaggio è alquanto 'particolare', non solo per l'insana passione per il quad, ma anche per l'inseparabile amore che lo lega alla pistola automatica che porta con sé in ogni occasione, e che sembra essere al centro di un'indagine dei carabinieri di Breno, come ricordato da Repubblica.

Sarebbe interessare conoscere le motivazioni con le quali il porto d'armi è stato concesso a questo personaggio con la licenza media inferiore che, tra l'altro, vive con la Rizzi nella villa di Roè Volciano di proprietà di una società di un imprenditore calabrese dell'edilizia, a sua volta schermata da una fiduciaria" si domanda Marsili.

"Nei mesi passati - aggiunge Marsili - avevo invitato a far luce anche sulla gestione dei contributi legati al finanziamento della campagna elettorale di Renzo Bossi per le regionali 2010, e resto in attesa di approfondimenti in merito. Meriterebbe un approfondimento anche la proprietà degli uffici di via Frua, a Brescia, dove lo stesso Bossi ha ammesso di aver avuto il suo quartier generale in quel periodo".

"L'assesore Rizzi ha annunciato una querela, l'ennesima, nei confronti del collega di Repubblica Paolo Berizzi, autore del coraggioso articolo, al quale va tutta la mia stima e solidarietà. Ricordo che negli scorsi mesi la Rizzi ha querelato decine di colleghi, e annunciato due querele nei miei confronti, perlatro mai pervenute, mentre dall'inizio di queste vicende, cominciate con la falsa laurea, e proseguite con le ipotesi di abuso della professione medica e di truffa ai danni dello Stato per una misera consulenza di 1.000 euro ottenuta dalla Provincia di Brescia con un falso curriculum, e culminate la scorsa estate con la vicenda del dossieraggio illegale, le mie affermazioni hanno più volte trovato puntuale riscontro negli atti della Procura di Brescia" continua Marsili.

"A fugare ogni ipotesi di festini a base di cocaina, inviterei comunque Renzo Bossi e Alessandro Uggeri a sottoporsi volontariamente al test antidroga presso la Asl, mentre alla Rizzi consiglierei la macchina della verità" propone provocatoriamente Marsili.

"Questo nuovo fronte conferma che c'è del marcio nell'entourage della Rizzi, come provano anche le vicende giudiziarie che vedono coinvolto il capo della sua segreteria, Alessadnro Pedrini, e il padre Renato, ex sindaco di Bormio indagato dalla Procura della Repubblica di Sondrio per la gestione del mondiali di sci 2005, e nominato direttore generale della Asl della Valle Camonica, feudo della bionda padana, nonostante un curriculum da direttore di istituto alberghiero" conclude Marsili.


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