Renzi, Grillo e la psicologia del Messia al potere

"Lungaggini burocratiche, corruzione, lassismo, immobilismo...ma infondo, se ci fosse un uomo solo al comando, uno solo, che salti tutti questi rituali molli e paludosi, non sarebbe meglio?"

Questo è il pensiero inconfessabile che fanno in molti, cosciente o meno. Su questo pensiero che diventa desiderio, giocano tre fattori: la personalità del leader, il marketing e la propaganda.
Grillo è un grande attore, Renzi un abile comunicatore, entrambi usano effetti speciali per un unico fine: convincere che loro ce la possono fare, che tutto cambierà.

Chi non ci crede viene chiamato Gufo o nel peggiore dei casi "colluso" con la casta. La massa bombardata da spot continui, frasi ad effetto, e da una comunicazione persuasiva, massacrata da anni di disservizi, malaffare e ruberie, ci crede. E quando non ci crede, ci spera.

Non esiste leader messianico senza racconto, senza weltanschauung: Renzi ci racconta di un mondo nuovo smart, di giovani ambiziosi e iperconnessi, di competizione e di una concezione liberal dove il Colosseo lo affitti agli sponsor privati per far fruttare il tuo capitale . Vince chi osa, vince chi gioca in modo ardito, nel mondo di Renzi. Grillo invece ci narra di Gaia, un mondo concepito dal guru Casaleggio dove si è interconnessi, uno vale uno, nessuno resta indietro e si collabora. Peccato che poi nella realtà due ( lui e Casaleggio) valgano più di tutti, che egli sia padrone e proprietario del simbolo del movimento e che la trasparenza di cui parla deve valere per gli altri ma non per i server della Casaleggio associati dove avvengono i sondaggi votazioni.

Questi due leader puntano su target diversi: Renzi su una popolazione liberal medio alto borghese dove la competitività non fa paura perché bene o male tutti hanno studiato e semmai scalpitano sognando la famosa meritocrazia che promette. Grillo si rivolge ad un target più esasperato e radicale, molto meno moderato che non ha nulla da perdere e infondo se cadesse il mondo così come ipotizza Casaleggio nei suoi video, chi se ne frega, peggio di così non si può stare.

In comune hanno una cosa: chi crede in loro crede in due uomini assurgendoli a messia.
Una cosa profonda e strutturale è stata persa definitivamente: il concetto di collaborazione e comunità. L'autogestione, l'autodeterminazione, non esistono quasi più. Tutte le speranze, le visioni e narrazioni sono affidate a personaggi che recitano la loro parte nel teatro dei bisogni.

Come funziona il marketing? analizza il bisogno di un dato target di consumatori e offrigli il tuo prodotto nel modo migliore. Nel caso della Casaleggio associati poi siamo oltre il marketing per approdare alla vera e propria Propaganda: è inquietante lo stile di questa azienda e molto rozzo anche rispetto alle slide di Renzi, basta guardare i loro siti : "Fate girare, guardate cosa è successo, questo è sconvolgente, guardate che delirio!"questi i titoli standard che invece rimandano a contenuti che non hanno nulla di allarmante o di così sconvolgente ma il solo fine di produrre click e tenere alta la tensione. Paradossalmente in quest'epoca post moderna il singolo invece di liberarsi dalle ideologie per riscoprire l'autenticità del pensiero libero, è diventato una monade che si sollecita solo se stuzzicata nel suo interesse privato o nei suoi bassi istinti. Mi offri un progetto che serve a me, mi stimoli odio, rabbia? Allora ti appoggio, ti credo, ti seguo e ti idolatro perché in te proietto le mie esigenze, bisogni, desideri e qualità. Nella solitudine più assordante l'uomo Messia diventa simulacro e ci si sente meno soli, tifando.

Che poi arrivino le delusioni, le tristi ridiscese nel terreno della realtà cosa importa? l'importante è sognare che qualcuno ci liberi mostrandoci la terra promessa. E' successo con Berlusconi, succede ora. Io mi limito a pensare che non esiste un potere buono e che un potere così immenso proiettato da una coscienza collettiva su una sola persona, o peggio ancora azienda di marketing e propaganda mi preoccupa. Molto.



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