Ragazza disabile non ammessa all’università: "Fatemi studiare"

Rosanna Lovino, 19 anni, sta sdraiata su un letto da quando è bambina per una malattia rara che si chiama sindrome di Werdnig-Hoffman, la forma più grave di atrofia muscolare spinale. Però sa usare il computer davvero come pochi e chiede al ministro Profumo che a tutti gli studenti, disabili e non, che sono interessati allo studio venga data la possibilità di frequentare le università, molte delle quali, essendo a numero chiuso, pullulano di raccomandati. Il problema è che Rosanna quest'anno si è diplomata al liceo classico «Carmine Sylos» di Terlizzi (Bari) con il massimo dei voti, 100 e lode, e adesso vorrebbe studiare psicologia all'università. «Le piacciono molto i bambini e dice sempre che vorrebbe capire cosa passa loro nella testa», ha spiegato sua madre, che la capisce dal labiale

Ma fino ad ora, malgrado le tante domande presentate, alla Cattolica di Milano, all'Ateneo di Urbino, all'Università di Chieti, nessuno ha mai risposto positivamente.

Rosanna finora ha sempre seguito i corsi in video-conferenza, perché a lei piace «il contatto umano, interagire con gli altri», ha detto il padre Vincenzo, che fa il macellaio. La sua città è Ruvo di Puglia e sempre, da quando andava alle elementari (alla «Giovanni Bovio») e poi alle medie (la «Cotugno»), il Comune di Ruvo ha aiutato la sua famiglia per sostenere le spese del computer, della webcam etc. Alle superiori, poi, ci ha pensato la Regione Puglia ad accollarsi i costi del liceo di Terlizzi. Il sindaco di RuvoVito Ottombrini, del Pd, dice che la ragazza ha «un cervello eccezionale». Possibile che non si trovi in Italia neppure un ateneo che sia attrezzato a dovere e che consenta a Rosanna di studiare psicologia dalla sua cameretta?

 

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