Ragazza disabile da 100 e lode ma gli atenei rifiutano di iscriverla

IL CASO

Bari, il sogno di Rosanna: studiare psicologia. Può seguire le lezioni solo attraverso webcam come ha fatto con la scuola ottenendo il massimo dei voti. Ma le facoltà di tutta Italia: "Costa troppo"

Ragazza disabile da 100 e lode ma gli atenei rifiutano di iscriverla

di MARA CHIARELLI
BARI - Rosanna, 19 anni e 20 chili su 90 centimetri, forse non diventerà mai psicologa. E non certo per "colpa" della sua grave disabilità che però mai le ha impedito di studiare, ma piuttosto perché le università italiane hanno respinto la sua richiesta di iscrizione. Quasi tutte, almeno. "Siamo spiacenti - le hanno cortesemente scritto - ma non possiamo accettare la sua istanza". Perché? "Troppi costi". Nonostante la studentessa barese si sia diplomata con 100 e lode. Nonostante la sua pagella sia costellata di 9 e 10.

Rosanna Lovino, di Ruvo di Puglia, 30 chilometri a nord di Bari, è disabile al cento per cento, costretta sulla sedia a rotelle da quando aveva quattro anni a causa di una grave patologia che le ha inibito la crescita fisica e le impedisce persino di alimentarsi. Ma il cervello quello no, quello non ha alcun problema. E può studiare, imparare, soddisfare la sua infinita sete di conoscenza, grazie a un metodo elaborato apposta per lei, fatto di webcam che trasmettono parole e volti di compagni e docenti direttamente a casa sua, cifre e codici digitati su un computer nei quali la ragazza traduce i suoi pensieri, le risposte ai quesiti scolastici. Un metodo che oggi viene giudicato troppo oneroso e complesso da praticare, ma che è stato sperimentato con successo per cinque anni dal liceo classico "Sylos" di Ruvo, presso il quale Rosanna si è diplomata con una tesina sul "viaggio": quello

fisico ma anche concepito nell'accezione metaforica. "I miei viaggi preferiti - scrive la stuidentessa - sono quelli che compio attraverso i libri". E di certo i suoi insegnanti non hanno mai avuto nulla da ridire sul suo impegno costante e sulla sua brillante preparazione. Al contrario, entusiasti delle sue capacità, si sono sempre complimentati con lei, e con i suoi genitori: mamma Mimma e papà Vincenzo, gli unici che riescono a capire il suo codice linguistico, i suoi bisogni quotidiani. Loro, diversamente da quell'apparato burocratico che oggi le nega il diritto allo studio, non si sono mai arresi di fronte all'ostacolo della disabilità. E hanno cercato per lei un modo per soddisfare la sua insaziabile voglia di accrescimento culturale: grazie a una microcamera piazzata all'interno dell'aula, le hanno permesso di ascoltare per cinque anni le lezioni.

Un sistema tutto sommato semplice ma che per gli Atenei italiani evidentemente costa troppo. E il rifiuto è arrivato in dosi massicce, da tutte le direzioni delle facoltà di Psicologia contattate, incluso la Cattolica di Roma. Unica eccezione, quella di Sociologia dell'Università di Urbino. Nei giorni scorsi ha proposto alla famiglia un'alternativa che sa di palliativo, ma che Rosanna e i suoi genitori stanno prendendo in considerazione: la videoregistrazione su cd delle lezioni.
I supporti informatici contenenti i dati utili alla preparazione degli esami sarebbero poi inviati nell'abitazione di Ruvo di Puglia, dove la famiglia Lovino lavora compatta a un grande progetto: realizzare il sogno di Rosanna.

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