Quando un difetto fisico si trasforma un problema psicologico: il …

Il dismorfismo corporeo

Il dismorfismo corporeo

REGGIO EMILIA - Continuiamo la nostra rubrica della salute con alcune risposte dalle domande di nostri lettori che sono state fornite da psicoterapeuti del gruppo Psicoterapeuti cognitivi di Reggio Emilia.

Domanda:

Buongiorno
sono Luca, ho 24 anni, abito con i miei genitori, sto studiando ingegneria informatica e ho difficoltà con le ragazze. Da quando avevo 14-15 anni ho iniziato a farmi problemi per le mie orecchie, che vedo deformi, sproporzionate. Porto i capelli lunghi per camuffarle, ma non basta. Le mie orecchie a sventola mi hanno fatto essere sempre insicuro con le ragazze: fatico a tentare un approccio, certo di essere rifiutato. Ho avuto qualche relazione ma sempre con ragazze che han preso per prime l'iniziativa, e da cui in fondo non ero molto attratto. Quando esco penso spesso alle mie orecchie e questo mi fa sentire molto a disagio in mezzo agli altri, a volte non esco per questo motivo. Ricordo che quando ero piccolo venivo preso in giro ma non mi importava; crescendo, invece, è diventato un problema enorme. Ho anche pensato a una otoplastica, ma non so, sono indeciso. Le persone a cui ne parlo mi dicono che sono esagerato, che vedo enorme un piccolo difetto, ma io sto male: cosa posso fare?

Risposta:

Caro Luca
quello che lei racconta sembra riconducibile a una forma di dismorfismo corporeo. Come lei scrive, la  forte preoccupazione per un difetto fisico, che dalle altre persone viene ritenuto trascurabile, le causa disagio nel relazionarsi con gli altri, soprattutto con l'altro sesso. La maggior parte dei soggetti con questo disturbo infatti sperimenta vergogna e preoccupazione per la loro supposta deformità, sovrastimando l'impatto sugli altri e la percezione del difetto stesso, descrivendo le preoccupazioni come molto dolorose, devastanti, dove i pensieri per il proprio aspetto fisico possono arrivare a dominare la propria vita, e portare, come lei riferisce, a evitare situazioni sociali. Spesso la chirurgia estetica non è risolutiva: sarebbe interessante cercare di capire come si è evoluto nel tempo questo suo malessere, se si accentua in momenti particolari e se ha avuto qualche funzione. Lei scrive che questo disturbo è comparso nell'età dell'adolescenza, proprio quando si iniziano a sperimentare i primi avvicinamenti con l'altro sesso, e quando l'apparire agli altri diventa più rilevante.
Certo l'aspetto fisico è importante, ma possiamo fondare su questo tutto il nostro valore personale? Può un difetto definire tutta la nostra persona? Capire come ci definiamo non è cosa semplice, ma forse potrebbe esserle utile cercare di capire quale sia la fonte di informazione che lei utilizza per capire chi è, se è basata sul giudizio degli altri o su informazioni più interne, come le sue emozioni.

Dott.ssa Linda Battilani- Pensare- Psicoterapeuti Cognitivi Reggio Emilia
Potete inviare le vostre domande a pensareggio@gmail.com

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