Psicologia: troppi social network uccidono i sentimenti dei ragazzi – Benessere

Psicologia: troppi social network uccidono i sentimenti dei ragazzi


Pubblicato il settembre 17th, 2014 da Grazia Musumeci

Psicologia: troppi social network uccidono i sentimenti dei ragazzi

Un sospetto che diventa realtà, purtroppo. La vita virtuale sta lentamente uccidendo quella reale, le relazioni sociali, o ancora peggio la capacità di comprendere gli altri. I sentimenti, l’empatia (capacità di mettersi nei panni di un altro) stanno scomparendo inghiottiti dai “mi piace” di Facebook e dagli hashtag di Twitter. Lo rivela, con tristi prove concrete, l’Università della California di Los Angeles.

Un team di psicologi ha testato un campione di 100 preadolescenti (tutti di età inferiore ai 13 anni), tutti abituati fin da piccoli a usare computer, internet e social network come passatempo ogni giorno. I ragazzi dovevano guardare alcune immagini, dove un attore riproduceva espressioni del volto legate ai sentimenti, e definire quali fossero quei sentimenti. Il 50% dei bambini non riusciva a distinguere paura, dolore, gioia, tristezza, preoccupazione, dubbio.
Il campione è stato suddiviso in due gruppi: il primo ha continuato la vita e le abitudini di sempre, il secondo ha trascorso una settimana in un campeggio dove erano vietati TV e computer. Alla fine, i ragazzi sono stati di nuovo sottoposti al test e si è visto che quelli reduci dal campeggio riconoscevano meglio le espressioni e i sentimenti ad esse legati. I ragazzi che avevano continuato a usare i socials invece continuavano a non distinguere nulla.
Un esperimento importante che ci fa capire come il troppo Internet stia annullando i sentimenti di intere generazioni. Cancellare la capacità di riconoscere o provare sentimenti significa cancellare la solidarietà, la comprensione, la consapevolezza dei bisogni dell’altro. Stiamo creando un futuro di persone che non si commuovono più, che non sanno più consolare un amico in difficoltà. Un popolo di egoisti che magari si sentono tanto fortunati perchè hanno aggiunto il millesimo “amico” sul loro profilo Facebook, ma che non si accorgeranno mai se il compagno di banco ha davvero bisogno di loro.

Tag:cervello, ricerca, salute bambini


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