Vi
siete mai chiesti cosa ci spinge a rimandare
compiti importanti?
La
procrastinazione
per alcuni è una scelta occasionale, per altri è una vera e propria
abitudine.
I
membri della Carleton
University
di Ottawa, in Canada, hanno studiato quali sono le emozioni e le
reazioni psicologiche
delle persone che tendono a temporeggiare.
È
un dato di fatto che si procrastina
per rimandare l'ansia
derivante dall'assolvere un compito, ma è un dato di fatto che
quando il compito andrà svolto in ritardo, l'ansia sarà
raddoppiata. Alla tendenza
a procrastinare
sono stati collegati anche cattivi risultati a scuola e al lavoro e
maggiore probabilità di restare disoccupati.
Uno
studio condotto su un campione di 134 studenti (78 femmine e 58
maschi) di età compresa fra i 16 e i 56 anni ha evidenziato che chi
è vittima abitudinaria della procrastinazione tende a
colpevolizzarsi, per poi ripetere di nuovo lo stesso errore di
rimandare i compiti importanti.
Per
interrompere il circolo vizioso è quindi importante riconoscere lo
sbaglio fatto rimandando il
compito, ma perdonarsi.
Da
un test effettuato dai membri della DePaul
University
e della Case
Western Reserve University, si
è invece scoperto che i temporeggiatori, o procrastinatori, tendono
a rimandare i compiti quando li etichettano come “importanti”. Al
contrario, li svolgono subito se hanno una rilevanza superficiale.
La psicologia umana è davvero
molto curiosa...
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