I ricercatori non hanno dubbi: chi soffre di ansia ha un “difetto” in un particolare neurorecettore. Scopriamo quale.
Perché certe persone sono più predisposte all’ansia rispetto ad altre? Ce lo spiega la scienza: una recente ricerca, infatti, conferma che chi soffre d’ansia, “difetta” di un particolare neurorecettore, il “Neuropeptide Y”, coinvolto nella regolazione di tali disturbi attraverso l’amigdala. Chi soffre di ansia più di altri soggetti, quindi, ha una “minor dotazione” di detto recettore, che, a conti fatti, fa la differenza nella gestione degli stati ansiosi patologici. Ma non solo: sempre legati a tali recettori sarebbero disturbi come gli attacchi di panico, l’ansia sociale, le fobie e il disturbo post traumatico da stress. I ricercatori della University of Wisconsin School of Medicine and Public Health, sono giunti a tale risultato attraverso una ricerca neurobiologica, che ha messo in evidenza la diretta relazione insistente tra gli elementi sopra indicati. La scoperta, inoltre, riapre il dibattito sui “fattori genetici” legati all’ansia: secondo i ricercatori, infatti, alla base dell’ansia “patologica” potrebbero anche esserci fattori di tipo ereditario, e la conferma sarebbe ancora più forte dal momento che parliamo, appunto, di predisposizione, ovvero di un fattore che non può arrivare nel corso della vita, ma anche “parte”, in qualche modo, dalla nascita.
Insomma: la scoperta è davvero importante, perché non solo ci permette di conoscere i lati ancora oscuri di quella meravigliosa macchina che è il corpo umano, ma anche perché apre nuove speranze nella lotta a simili disturbi, che, in alcuni casi, possono anche diventare decisamente invalidanti per chi ne soffre!