Psicologia, perdere peso fa male all’umore

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Perdere peso fa male all'umore. In che senso? A spiegarlo è Michael Lowe, professore di psicologia presso la Drexel University, che da diverso tempo ormai si interessa anche dell'aspetto psicologico collegato ai disturbi alimentari, prendendo in considerazione in particolar modo il problema della bulimia nervosa e dell'anoressia. Secondo quanto spiegato dallo stesso professore, sembra ad esempio che le persone che in passato sono state obese e che hanno perso peso, ma che rimangono tuttavia ancora in sovrappeso, rischierebbero maggiormente di soffrire di disturbi dell'alimentazione

Tali disturbi sembrerebbero perpetrarsi proprio per via degli scarsi risultati ottenuti durante le prime volte in cui si cerca di controllare il proprio peso.

 

"Il focus sulla ricerca sui disturbi alimentari - spiega meglio Michael Lowe - è stato incentrato soprattutto sullo stato di pensieri, credenze, emozioni e personalità. Ma mentre queste influenze mentali sono senza dubbio parte del problema, storicamente c'è stata pochissima attenzione su come il peso corporeo attuale e passato contribuisca al disturbo alimentare".

 

A confermare queste idee vi sarebbe anche uno studio pubblicato sulle pagine del "The Journal of Abnormal Psychology" condotto da Laura A. Berner, secondo cui, effettivamente, un paziente che soffre di disturbi alimentari migliorerebbe o peggiorerebbe le sue condizioni in relazione a quanto peso aveva perso in un primo momento. Questi studi - come sottolineano gli esperti - mettono in luce la necessità di affrontare il problema dei disturbi nell'alimentazione (dall'anoressia alla bulimia nervosa) anche sotto questo aspetto, oltre che naturalmente dal punto di vista prettamente emozionale e psicologico.  

 

via | La Stampa

Foto | da Pinterest di Kelly Gallagher


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