PSICOLOGIA: ORIGINE DEGLI INCUBI

PSICOLOGIA: ORIGINE DEGLI INCUBI


Partecia a Cervelliamo

Cos'è un incubo? 
Un sogno che si manifesta durante la cosiddetta "fase REM" del sonno (Rapid Eye Movement) e che si traduce in sensazioni di terrore, paura, angoscia ed ansia estrema. 
Questo fenomeno tende spesso a verificarsi nella seconda parte della notte e, nella maggioranza dei casi, il suo impatto raggiunge livelli di shock tali da svegliare il dormiente, consentendogli di ricordare perfino il contenuto stesso del sogno. 


Sindrome o non sindrome 


La maggior parte degli incubi può rappresentare una normale reazione emotiva agli stress quotidiani e alcuni medici ritengono perfino che essi aiutino le persone ad affrontare meglio delle situazioni traumatiche che ne opprimono l'esistenza. 
La frequente manifestazione di incubi può trasformarsi però in una vera e propria sindrome, nel momento in cui comincia ad alterare le relazioni sociali, occupazionali o la serenità emotiva del soggetto che ne soffre. 
A questo punto, tali manifestazioni vengono definite "Sindromi da incubi ripetuti" e rappresentano un autentico caso clinico da non sottovalutare. Origine degli incubi 


Origine degli incubi ripetuti 


I cosiddetti 'incubi ripetuti' generalmente ruotano sempre attorno ad un tema ricorrente ben preciso. Solitamente iniziano a manifestarsi nell'infanzia prima dei 10 anni e rientrano nella normalità se non interferiscono significativamente con il sonno o lo sviluppo psicosociale dei soggetti interessati dal fenomeno. Essi tendono a manifestarsi più frequentemente nelle ragazze piuttosto che nei ragazzi e possono continuare anche in età adulta. Gli incubi degli adulti sono spesso associati a fattori di stress esterni, a meno che non siano connessi ad un'altra tipologia di disturbo mentale occultato, e in quel caso a volte risultano associati a fenomeni d'ansia o traumi pregressi. 
Uno sguardo più attento al mondo dei sogni potrebbe aiutarci a comprendere meglio l'origine degli incubi. 


Il sogno e la fase REM


Solitamente trascorriamo nel mondo dei sogni più di due ore a notte. 
Gli scienziati non sanno granché sul come e sul perché dell'esistenza dei sogni, ma è una realtà innegabile. Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, ha sempre ritenuto che il sogno fosse una "valvola di sfogo" per i nostri desideri inconsci. Soltanto nel 1953, quando i ricercatori descrissero la fase REM studiano il sonno dei neonati, l'attenzione sul mondo dei sogni e sulla loro origine si trasformò in qualcosa di più profondo. 
Ben presto si scoprì che le strane esperienze apparentemente illogiche che chiamiamo "sogni" si verificano quasi sempre proprio durante la fase REM.
Questo fenomeno sembra che sia dovuto ad una serie di segnali provenienti dal Pons, che si trova alla base del tronco encefalico. 
Questi segnali viaggiano attraverso il talamo, una regione cerebrale che li trasmette alla corteccia cerebrale, lo strato esterno del cervello responsabile dell'apprendimento cognitivo, dello sviluppo del pensiero e dell'elaborazione delle informazioni acquisite. Il Pons invia i segnali che spengono i neuroni del midollo spinale, causando così una paralisi temporanea dei muscoli degli arti. Se qualcosa interferisce con questa paralisi fisiologica, le persone cominceranno ad agire fisicamente nel bel mezzo della fase REM, piombando in un disturbo noto come "disordine del comportamento onirico". 
Ad esempio, una persona potrebbe sognare di trovarsi nel bel mezzo di una partita di baseball e finire per colpire inavvertitamente una persona che dorme vicino, nel tentativo di afferrare una fantomatica palla. 
Per concludere, alcuni scienziati ritengono che i sogni siano un tentativo della corteccia cerebrale di trovare un significato ai segnali casuali ricevuti durante il sonno REM, dal momento che essa è la parte del cervello adibita all'interpretazione e all'organizzazione delle informazioni dell'ambiente.


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