Psicologia: modi diversi di reagire a una separazione
Pubblicato il febbraio 11th, 2016 da Grazia Musumeci
Le separazioni sono un lutto, anche se le si fanno volontariamente. E reagire a un lutto è diverso per ognuno. Ci sono persone che soffrono in silenzio, che preferiscono restare sole per sempre, altre che si gettano nelle braccia del primo venuto per “mantenere il letto caldo”. Oggi una ricerca inglese studia queste reazioni diverse, tramite le ricerche condotte dai professori Lauren Howe e Carol Dweck su campioni di persone reduci da separazioni.
Le persone sono state analizzate con test che richiedevano, tra l’altro, di scrivere quali fossero le “lezioni di vita” imparate grazie alla separazione. Dalle risposte si è capito chi e come viveva quel periodo in modo diverso dall’altro. Alcuni hanno deciso di alzare barriere, hanno alimentato il radar della diffidenza e hanno deciso di curare da soli le “scottature”. Altri soggetti, invece, hanno cercato subito un nuovo partner allo scopo di parlargli della loro triste storia e sentirsi consolati, prima che amati. Pochi quelli che hanno riconosciuto che la separazione e il dolore che ne deriva hanno aiutato a crescere e a rendersi forti, più pronti per una nuova relazione seria.
Nella differenza di reazione interviene anche la predisposizione mentale e l’educazione: ci sono quelli che seguono schemi fissi e dopo aver subito l’abbandono del primo partner, cercano la sua copia esatta per “rifarsi”. Altri che chiudono col passato e cercano di evolvere cercando persone completamente nuove insieme alle quali crescere. Le persone che reagiscono secondo schemi fissi, però, tendono a darsi sempre ragione e a non valutare gli eventuali difetti personali che possono aver avuto un ruolo nella separazione. Chi invece accetta di mettersi in discussione e di rivoluzionare tutti i propri parametri sentimentali è più aperto a migliorarsi e ad avere storie d’amore migliori in futuro.
Tag:ansia, benessere, cervello, Psicologia, sesso
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