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Psicologia: i libri gialli fanno crescere i ragazzi


Pubblicato il luglio 18th, 2015 da Grazia Musumeci

Psicologia: i libri gialli fanno crescere i ragazzi

In Italia il 53% dei giovani tra 11 e 14 anni dichiara di essere un lettore. Positivo, per il mercato del libro sempre in crisi, ancor più per il mercato dei libri “gialli”, quelli che parlano di omicidi, indagini e detectives. Pare siano questi, infatti, i preferiti degli adolescenti e il primo a capirlo è stato il celebre scrittore John Grisham.

Già noto per tanti libri poi divenuti film di successo (Il rapporto Pelikan, Il Cliente, L’uomo della Pioggia…) Grisham ha voluto tentare un esperimento scrivendo un giallo per ragazzi in cui i protagonisti fossero proprio loro, i ragazzi. E così nasce il best seller “La prima indagine di Theodore Boone”. Da lì, il mercato del “giallo per ragazzi” ha preso il volo e non solo per la gioia delle librerie e delle case editrici ma anche per la soddisfazione dei pediatri e degli psicologi.

Il libro poliziesco, infatti, richiede molta attenzione, ragionamento e intelligenza per essere capito, seguito e risolto. A meno che non siate di quelli che leggono il finale prima di arrivarci, il gusto di leggere un “giallo” sta proprio nel cercare di capire chi è il killer prima che ci arrivi l’eroe del romanzo. Questo lavoro mentale, per i bambini e gli adolescenti, è una magnifica palestra per il cervello, li aiuta a sviluppare e affinare capacità già presenti nella loro mente ma di solito poco sfruttate. Dunque, sì, regalate al bambino romanzi polizieschi. Lo aiuteranno a divertirsi e a crescere bene molto più di un tablet o di una PlayStation! Potete già farlo con la iniziativa di “Repubblica” che con un extra di spesa vi porta in casa, ogni sabato, un libro poliziesco per ragazzi.

Tag:benessere, cervello, salute bambini


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