Psicologia | Facebook | Rischi

Psicologia e Facebook: come può un social network mettere a rischio il nostro benessere? Anche questo venerdì rieccoci con il nostro consueto angolo dedicato alla psicologia, e questa volta vogliamo parlarvi di … social network. Secondo voi, Facebook può aumentare il rischio di depressione? La risposta sembrerebbe essere “si”, perlomeno stando a quanto emerso da una nuova ricerca condotta dai membri della University of Missouri, secondo cui, in determinate situazioni, l’utilizzo regolare di questo tipo di sito potrebbe effettivamente influesocial networknzare in modo negativo la nostra salute mentale.

Ciò avviene in particolar modo se e quando l’utente utilizza Facebook per osservare ciò che fanno i suoi amici (o anche gli amici degli amici). Spesso si tratta di un meccanismo messo in atto in maniera inconscia.

Alcuni utenti potrebbero ritrovarsi, minuto dopo minuto, ad “indagare” sulla vita delle altre persone, a paragonare le loro esperienze con le proprie, ed a rendersi conto che la vita dei loro amici è più "ricca" rispetto alla loro ... e tutto ciò potrebbe suscitare una sensazione di invidia, che potrebbe facilmente aprire le porte ad uno stato di depressione.

Per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno intervistato dei giovani utenti di Facebook, ed hanno scoperto che alcuni di loro conducevano effettivamente quasi una tecnica di “sorveglianza" nei confronti dei loro amici. Proprio queste persone avrebbero manifestato alcuni sintomi di depressione, mentre coloro che utilizzavano il social network semplicemente per rimanere in contatto con amici e parenti, non avrebbero presentato tali sintomi.

Insomma, dallo studio sarebbe dunque emerso che, di per sé, Facebook non rappresenta di certo “il male” (ma questo in fin dei conti lo sapevamo già, non è vero?), ma come spesso accade, è anche in questo caso il modo in cui viene utilizzato a fare la differenza.

È importante che gli utenti siano messi a conoscenza di questi rischi

concludono giustamente gli autori della ricerca

in modo da evitare questo tipo di comportamento quando si usa Facebook.

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via | ScienceDaily

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