Psicologia e politica. Chi è di sinistra perde facilmente perché …


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Lo psicologo sociale Haidt ha elaborato una tesi che spiega come mai i progressisti perdano più spesso le elezioni. Secondo lui sarebbe tutta questione di psicologia e mente: quelli di destra fanno appello a sei principi morali, quelli di sinistra solo a 3.

Psicologia e politica. Chi è di sinistra perde facilmente perché mentalmente ristretto-Redazione- Negli Usa lo considerano un best seller, ma, non per questo non ha fatto arrabbiare i progressisti. E' "Menti tribali", il saggio dello psicologo sociale Jonathan Haidt che analizza il legame che collega attività cerebrale, emozioni e, addirittura politica, trovando anche una soluzione al quesito che torturava l'autore: perché la sinistra perde spesso alle elezioni?

La risposta è tutta nella testa, almeno secondo Haidt, che non si può dire certo essere di parte, in quanto si è sempre dichiarato un liberal. Il cervello dei sinistroidi, infatti, a detta dello studioso, è più ristretto, meno "openminded", insomma. Apparirebbe un controsenso, ma, dati alla mano, non è proprio così. E' vero, infatti, che i liberal si definiscono più aperti, ma il loro messaggio politico si basa solo su due o tre principi morali, mentre quello di destra fa richiamo a sei diversi ideali. Per questo, i conservatori riescono ad "attivare tutto il ventaglio di intuizioni morali" su cui, poi, il cervello edifica tutti i giudizi etico-politici che dettano la condotta e il comportamento. 

Lo psicologo s'è anche concentrato sul perché la destra riesca spesso e volentieri a conquistare i voti delle classi meno agiate, che pure, in linea teorica, dovrebbero trovarsi più concordi con la sinistra, che evoca la distribuzione della ricchezza. E anche qui è tutta questione di testa: i conservatori riescono a comprendere la psicologia morale, i progressisti, incredibilmente, no. Le idee di destra, infatti, si adattano meglio alle modalità attraverso cui la mente pensa, in quanto fanno direttamente appello alle intuizioni morali, da cui poi nascono le giustificazioni razionali. 

Un percorso mentale ben diverso da quello di sinistra, che si concentra sui primi tre principi ed evita gli altri, auto-danneggiandosi. La maggioranza delle persone, infatti, agisce e decide in base a tutti e sei gli ideali morali, rifuggendo, dunque, i "limitativi". Ovviamente i progressisti non hanno creduto alla tesi dello psicologo, ma ciò non lo sorprende: "Siamo così bravi nell'esibire un'immagine virtuosa da ingannare persino noi stessi", ha infatti ammesso Haidt.

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