Psicologia e alimentazione, le intolleranze alimentari nascono nella …

Psicologia e alimentazione: le intolleranze alimentari possono avere origine nella mente? Ad avanzare questa ipotesi sarebbe stata una psicopedagogista di nome Edi Salvadori, secondo cui è davvero possibile che la reazione del corpo di fronte a un determinato alimento, nota a tutti con il nome di intolleranza alimentare, possa essere generata in realtà da un problema psicologico, da un disagio che il soggetto avverte all’interno della propria mente, disagio che può essere collegato proprio a questo alimento.

Va da se che, rimuovendo il disagio emotivo, sarebbe dunque possibile anche rimuovere la determinata intolleranza alimentare di cui il soggetto soffre. “Nella mia esperienza professionale – spiegherebbe infatti la dottoressa Salvadori – mi sono accorta che le intolleranze alimentari nascono, essenzialmente, dalla nostra incapacità di ascoltarci, di ascoltare i nostri desideri più profondi, di dare fiducia alla saggezza antica del nostro corpo”.

Dal canto suo, la dottoressa avrebbe inoltre constatato che determinati cibi possono scatenare corrispondenti emozioni avverse che provocano poi le cosiddette intolleranze, per cui ad esempio, la mela potrebbe generare nel soggetto un senso di colpa, mentre un’intolleranza al latte potrebbe essere collegata ad una figura materna caratterizzata da ansia, angoscia, paura del distacco, o addirittura assenza, magari per via dei numerosi impegni di lavoro e varie altre problematiche.

 

 

Chi è intollerante al cioccolato dovrà fare attenzione se si tratta di quello fondente o al latte, perché i significati possono essere differenti: nel primo caso, si tratta di un’intolleranza collegabile ad una vita sessuale poco soddisfacente e vissuta con il solo senso del dovere, mentre chi è intollerante al cioccolato al latte avrebbe in realtà solo bisogno di coccole. Un’intolleranza alla carne sarebbe inoltre associata dalla dottoressa ad una tendenza ad avere una vita caotica e frenetica, mentre l’ormai famosa intolleranza al glutine sarebbe associata alla difficoltà di instaurare delle relazioni stabili.

Se teorie di questo tipo dovessero mai essere confermate da prove concrete, significherebbe che per superare una determinata intolleranza alimentare non servirebbe altro che riuscire a superare il blocco emotivo che l’ha generata. Detto questo, voi cosa ne pensate? E’ mai possibile che la mente sia tanto forte da provocare addirittura delle intolleranze nei confronti di determinati alimenti?

via | Ansa
Foto | da Pinterest di FYI Living

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