PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Il benessere psico-fisico passa anche attraverso il sostegno sociale: la rete dei rapporti interpersonali aiuta a combattere lo stress

La storia dell’interesse per il rapporto tra fattori psico-sociali e salute ha radici lontane, che nel mondo occidentale risale almeno all’antica Grecia, ma il suo percorso come disciplina scientifica, la psicologia della salute, è iniziato da appena qualche decennio. Si devono infatti attendere gli Anni ’50 e ’60 del secolo scorso per assistere alla sempre maggiore attenzione per la relazione esistente fra incidenza di alcune malattie fisiche ed aspetti di vita stressanti. Lo sviluppo di questo recente ambito di studio, ricerca ed applicazione, che rappresenta un’interfaccia tra medicina e psicologia, è stato favorito da almeno due ordini di fattori. Il primo riguarda il cambiamento avvenuto in Occidente circa le principali cause di mortalità: mentre all’inizio del ’900 erano ancora rappresentate dalle malattie infettive, la seconda metà del secolo ha visto l’enorme aumento delle malattie croniche (malattie cardiovascolari, tumori maligni, accidenti cerebrovascolari, patologie degenerative) e degli incidenti, eventi in buona parte attribuibili a comportamenti “non sani” quali alimentazione sbagliata, fumo di tabacco, abuso di alcol, assunzione di droghe, mancanza di esercizio fisico, stili di vita stressanti, mancato rispetto delle regole di sicurezza, specie stradale, adozione di comportamenti rischiosi in molteplici ambiti come quello sessuale e sportivo. Il secondo elemento è collegato alla progressiva presa d’atto che la spesa sanitaria è straordinariamente aumentata fino a diventare oggi praticamente insostenibile, per cui dagli Anni ’70 in poi si è cominciato sempre più a puntare sull’assunto che è meglio prevenire che curare. E per prevenire è necessario abbattere i fattori di rischio e modificare i comportamenti che vi sono associati, e potenziare i fattori di protezione. La psicologia della salute si muove i...

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