PSICOLOGIA DELLA MOTIVAZIONE: CENNI SULLA TEORIA …

La motivazione è definibile come una spinta interna che spinge l'individuo all'azione per raggiungere un obiettivo.
Le motivazioni possono essere primarie come quelle legate al soddisfacimento di bisogni vitali quali la fame, la sete, il sonno e secondarie, come quelle di carattere cognitivo.
Darwin fu il primo studioso a comprendere il ruolo fondamentale della motivazione nella sopravvivenza dell'individuo e della specie ma il primo autore che ne comprese e studiò l'importanza nel comportamento umano fu Sigmund Freud, che la ritenne, insieme alle emozioni, oggetto fondamentale di studio per la psicologia e per la psicopatologia.
Il concetto di motivazione venne elaborato da Freud all'interno di un modello idraulico - pulsionale in base al quale, il comportamento umano poteva essere spiegato come risultato di forze interiori antagoniste che lottavano tra loro per emergere in superficie.

Il risultato di questa lotta era secondo Freud il comportamento evidente dell'individuo, sano o con problemi più o meno gravi.
Freud elaborò in più fasi la sua teoria della motivazione e nell'ultima, egli ritenne che ogni comportamento umano potesse essere spiegato in base al conflitto, interno ed inconscio, tra le seguenti due motivazioni pulsionali di ordine opposto:

  • Eros o pulsione di vita
  • Thanatos o pulsione di morte

psicologia della motivazione: cenni sulla teoria pulsionale freudianaIl conflitto tra pulsioni, tra possibilità - per motivi esterni oppure interiori - di soddisfare alcuni bisogni oppure no, dà origine ad una serie di meccanismi di difesa da richieste pulsionali, meccanismi che consentono di evitare malesseri e disagi causati da una insoddisfazione o frustrazione dei propri bisogni. 

Il più maturo di questi meccanismi è rappresentato dalla sublimazione, che consente una trasformazione della spinta o motivazione originariamente sessuale o aggressiva in un'altra, di tipo diverso, ad es. culturale o artistica (l'energia psichica viene spostata su mete ed oggetti differenti da quello
originario).

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