Psicologia: contro i “femminicidi” cambiare il modello maschile in TV

Pubblicato il gennaio 9th, 2014 da Grazia Musumeci

Per fermare il fenomeno dilagante del maschio possessivo che sfocia spesso nel “femminicidio” bisogna agire, e in fretta, soprattutto sui mass media. E’ già un buon segnale che si intervenga contro le pubblicità sessiste, a doppio senso o offensive per le donne, togliendo dalla circolazione l’idea di “femmina oggetto” ma sono gli uomini che vanno educati al cambiamento, non le donne.

Dal Centro Italiano di Sessuologia, gli esperti danno indicazioni ben precise. E’ il modello maschile “machista” proposto dalle TV che va fermato e cambiato perchè si rivolge ai bambini e ai giovani adolescenti trasmettendo loro l’idea che il maschio deve essere superiore, possessivo e seduttore, forte (“non deve chiedere mai”), privo di sentimenti e spesso anche volgare. Perchè l’uomo non può essere romantico, generoso, gentile e magari in grado anche di piangere un po’?

C’è poi un altro discorso, quello delle armi e della lotta. Se un tempo queste erano rivolte solo ai maschi, oggi -anche nei cartoni animati- si vede sempre più diffuso il messaggio pure per le femminucce. Ai maschi viene proposta come stile di vita, alle femmine come mezzo di difesa, fatto sta che la lotta è dappertutto e si sta così indirizzando una società verso la violenza assoluta. Sono sempre di meno le trasmissioni per bambini che parlano di sentimenti e aumentano i programmi basati su competizione e confronto. Un buon metodo per crescere determinati, ma pessimo per quanto riguarda la preparazione alle relazioni sociali interpersonali. Bisogna però dire, come contrapposizione a tutto questo, che molti “stalker” e assassini di donne della cronaca moderna sono uomini di età compresa fra i 40 e i 50 anni, dunque figli di una generazione educata dai “valori” del 1968. Che cosa è andato storto?

Tag:cervello, Forma fisica, salute bambini, stress