Psicologia: come sopravvivere alla negatività altrui

A cura di ALESSANDRO COZZOLINO, personal coach - www.alcoach.it

 

Sono ovunque intorno a noi. Le conosciamo direttamente o indirettamente e riconoscerle non è poi così difficile. Sono le persone tossiche, quegli individui oltremodo negativi e grigi che oscurano anche i cieli più tersi e sereni con costanti lamentele, continui sbalzi d’umore, commenti pungenti e distruttivi fatti di parole il più delle volte piene di risentimento e rabbia repressa.

Tutti noi siamo a conoscenza dei danni fisici e psichici causati da sostanze tossiche, da alimenti nocivi e abitudini poco salutari. Eppure, nella stragrande maggioranza dei casi tendiamo a prendere sottogamba un certo tipo di persone con cui ci relazioniamo regolarmente e che arrecano, in un certosenso, gli stessi danni.

 

Chi sono le persone “tossiche”

Il punto è che ai più risulta difficile accettare che la vita sia diversa da quanto sognato e desiderato. Si finisce così col lamentarsi di tutto e di tutti, sempre, comunque e in ogni dove. E la sofferenza diventa il “porto sicuro” in cui sguazzare. Ma non solo. Chi non accetta e non vive serenamente la propria vita è altamente incline a rovinare anche la vita degli altri. Ecco che quindi diventa di cruciale importanza saper selezionare le persone con cui ci relazioniamo. Offrire il proprio sostegno al prossimo è sicuramente cosa buona. Ma cadere in quelle trappole fatte di ricatti emotivi e psicologici è altamente pericoloso, nocivo e tossico.

Secondo diversi studi, infatti, spendere il proprio tempo e le proprie energie con soggetti spropositatamente negativi avrebbe conseguenze altrettanto negative da non sottovalutare. Sarebbero sufficienti appena trenta minuti al giorno passati ad ascoltare coloro che credono capiti sempre tutto a loro, e che ritengono che qualsiasi cosa accada sia un motivo in più per lamentarsi, per vedere letteralmente andare in fumo una notevole quantità di neuroni del nostro cervello che, a quanto pare, si spengono ogni volta che entriamo in contatto con una “pittima”, termine che sta a indicare una persona lagnosa e noiosa. 

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