Psicologia: come combattere l’ansia da prestazione

//   20 aprile 2015   // 0 Commenti

ansia prestazione 300x168L’ansia da prestazione è un disturbo che può coinvolgere persone di ogni età: un problema che ha a che fare con la sfera sessuale, ma più in generale con quella affettiva, e che merita di essere curato per evitare che sfoci in vere e proprie patologie, di carattere psicologico e non solo. In effetti, i motivi che possono originare l’ansia da prestazione sono molteplici: la conseguenza più diretta è una performance amatoria non positiva, o comunque non vissuta come positiva.

Se è vero che, in linea teorica, l’ansia non è altro che un meccanismo di attivazione delle energie psichiche in quanto reazione rispetto a un ostacolo o a una difficoltà, è altrettanto vero che essa in molti casi può rivelarsi eccessiva, e dunque fuori luogo e problematica: insomma, quasi un meccanismo di autosabotaggio, dagli effetti non sempre prevedibili. Ecco, quindi, che l’ansia da prestazione nella maggior parte dei casi dipende dal vissuto emotivo del passato: chi si sente vulnerabile o insicuro, magari attraversando un periodo di forte tensione, può provarla e subirne le conseguenze.

Sono tanti, d’altro canto, gli schemi comportamentali coinvolti in questi meccanismi. L’autostima è uno dei fattori più importanti, ma non è l’unico: il rischio più concreto, però, è quello di dare vita a problemi di carattere relazionale.

Come rimediare all’ansia da prestazione

Trovare una soluzione all’ansia da prestazione vuol dire prendere in esame la propria personalità e la propria esistenza, per capire le origini del problema. In molti casi, è sufficiente ricorrere a uno stimolante sessuale per uomo per dire addio a dubbi o preoccupazioni; in altri casi, invece, è da prendere in considerazione l’opportunità di cominciare un percorso psicologico, da soli o insieme con il proprio partner, per una terapia – di coppia o individuale – che dia frutti concreti e permetta di estirpare il problema alla radice.

La psicoterapia, da questo punto di vista, è consigliata perché consente di fare a meno dei nodi che conducono a prestazioni fallimentari, o ritenute tali. Proprio a proposito di questo, è bene sottolineare che spesso l’ansia da prestazione non dipende da performance che sono realmente negative, quando da una percezione sbagliata delle stesse: in altre parole, si ha paura di “fallire” anche quando non ci sono motivi per farlo. Si parla, in tal senso, di processi mentali che si autolimitano: quindi, è indispensabile vivere con il proprio partner un rapporto di fiducia e di serenità tentando di aumentare la propria autostima, a livello sessuale e non solo.

Che si tratti di confidarsi di più con la propria compagna (o con il proprio compagno) o di ricorrere a tecniche mentali specifiche, quello che conta è riuscire ad agire e a intervenire sui blocchi di carattere psicologico che ostacolano la tranquillità della vita di tutti i giorni, contrastando tutte le varie insicurezze.


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