Psicologia, aumentano gli atenei con il numero chiuso

Il test d'ingresso è attivo in circa due terzi dei poli universitari. Per scienze e tecniche psicologiche 6.250 posti in 25 sedi

Buona parte delle aspiranti matricole per i corsi di laurea dell'area di psicologia deve affrontare il test d'ingresso: su 37 atenei, telematiche comprese, che attivano corsi di I livello o laurea magistrale, il 67% ha il numero chiuso a livello locale per almeno un corso, con date e modalità diverse a seconda dell'università.
Non tutti i corsi di laurea hanno però un blocco all'accesso: se per scienze e tecniche psicologiche in genere si ha il numero chiuso con 6.250 posti in 25 università, per gli altri percorsi di studio il test non è vincolante, ma serve come autovalutazione dello studente che può verificare la propria preparazione. In questo caso, infatti, anche se non si supera il punteggio minimo è possibile immatricolarsi, purché si estingua il "debito" entro il primo anno sostenendo di nuovo la prova o frequentando appositi corsi.

I calendari delle prove d'ingresso non sono ancora chiusi, ma c'è chi ha già deciso, almeno tra quelli a numero chiuso: a Bologna la prova per scienze e tecniche psicologiche sarà il 28 agosto (il bando verrà pubblicato entro fine mese), mentre l'appuntamento è per il 3 settembre per l'Università degli studi di Bergamo, la Bicocca e il San Raffaele di Milano. Il 6 settembre tocca a chi vuole iscriversi alla Cattolica, sempre a Milano, mentre il 13 settembre scocca l'ora delle selezioni all'università Federico II di Napoli.

I posti disponibili dove è attivo il "filtro" sono fissati a livello locale. Ma non basta guardare a questo per capire dove si hanno più chance: a Torino, per esempio, ci sono 400 posti ma migliaia di domande, e le probabilità di entrare sono pari a quelle che si possono avere a Genova, con 180 posti, dove però non basta passare, bisogna farlo bene: nel caso in cui, infatti, si rientra in graduatoria ma il punteggio è inferiore a 30/100, lo studente ha la possibilità di immatricolarsi ma deve frequentare attività aggiuntive di recupero indicate dal consiglio del corso di laurea per supplire alle proprie lacune.

Nelle prove, a pesare sul punteggio finale è al massimo per il 30% il voto del diploma - a seconda dell'ateneo - ma contano soprattutto la preparazione in cultura generale e le abilità di ragionamento logico. Come è possibile vedere anche dalle simulazioni, infatti, i test verificano i diversi ambiti culturali, in particolare competenze linguistiche e logico matematiche. Non mancano poi domande specifiche di biologia (e a volte su nozioni filosofiche-storiche). In alcuni atenei, come il San Raffaele, è prevista anche la verifica di conoscenza della lingua inglese. Comune per tutti, invece, il sistema di calcolo del punteggio che tende a premiare i più prudenti: 2 punti per ogni risposta esatta, 0 per quelle non date e mezzo punto in meno per quelle errate.

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