Psicologia atomica, il neutrino metafora del riscatto

Il neutrino, strumento consacrato dell’epoca, è un commesso viaggiatore che riporta eventi lontani o inafferrabili. Il suo accanimento a mantenersi indifferente lo rende idoneo alla celerità. Ma la sua vera logica è lo scetticismo: è perché non crede a niente che il neutrino sembra correre libero. Dalla sua tendenza all’indipendenza deriva la Forza Debole che schiva ogni coesione.
Questa particella per mantenersi insensibile cambia rimanendo se stessa, alternando in un’ampia gamma di stati che la predispongono all’eventualità. È un adattamento senza ancoraggio: passa come fosse sempre tutto vuoto intorno. Il vuoto, o quello che ci sembra tale, è l’elemento che la conserva nel suo equilibrio originario. In contesti più specificati invece, ovvero davanti alla materia, la particella propone l’indifferenza come un lascia-passare.

La natura organizza l’evoluzione in base ad un programma e a degli imprevisti. È attraverso una tensione modificatrice che si formano dei percorsi svariati, probabilità rivolte verso una meta aliena e indeterminata. Il neutrino non sfugge a questa legge ma evita l’assimilazione e l’identità, si mantiene anonimo. Non è osservabile frontalmente eppure c’è. Se la materia rappresenta l’evoluzione corrente, meccanica e laboriosa, il neutrino è la promessa invisibile di modificazione, il garante della diversità. Con questo potenziale allusivo, il neutrino indica la possibilità di un distacco dal contesto.

Il concetto sociale derivato sarebbe l’identità globale, una caratteristica condivisibile in cui riconoscersi tutti. Ma nella società, al di là di sterili esaltazioni egoistiche, al di là delle icone e della personificazione rassicurante dei poteri, l’identità creativastrumento di scambio usuale nel mondo virtuale - ancora non è definibile come codice.
L’identità personale è una convenzione della vita pubblica contemporanea. La distinzione è altrove. Il futuro di ogni idea sta nella sua portata evolutiva. La trasformazione, forza manifesta della Natura, è l’unica imposizione con la quale trattare. Così perfino il neutrinismo, l’intelligenza neutralizzante in tutte le sue forme è messa sul conto dell’universo. La corrispondenza psicologica del comportamento del neutrino è la diplomazia, la predisposizione agli eufemismi, insomma la tendenza generalizzata dal liberalismo che specifica la mediazione come linguaggio universale. La finanza perciò è l’espressione più alta dell’opportunismo tolto dalle congetture umane e decaduto come regressione della dinamica pura, ormai scollegato dalla scienza e estinguibile solo dall’arte. Ma unitamente alla Storia, è il processo cosmico che sta decantando l’arrivismo.

Dunque con la sola ipotesi di poter perdurare senza vincoli, il neutrino è  catapultabile come avesse integrato la velocità. Ma di fatto l’esistenza stessa del neutrino annulla tutte le considerazioni spaziotemporali. Il neutrino è la possibilità della sospensione, una bolla d’aria che attraversa un liquido. La realtà grazie a questo nulla oscilla dosando le determinazioni come un sistema binario. Su queste fluttuazioni si è creato un consenso, quello della linea alla base oggi dei due massimi sistemi di variazione: la Borsa e il Nucleare. La linea traccia una successione inglobando ogni evento pur di avanzare. I fasci delle particelle negli acceleratori come il corso curvilineo della borsa proiettano l’irreversibilità cara a Prigogine. Nel suo flusso continuo, la nostra civiltà è bloccata nell'inerzia quando dovrebbe passare al giudizio di quanto avverato. La caccia ai neutrini dei laboratori quale il Cern potrebbe concederci finalmente, nella sua dialettica superiore, il futuro.

 

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