Patto contro i suicidi In rete anche Equitalia


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Si chiama “Sportello Amico” di Equitalia. È attivo da poco e a questo ci si rivolge quando l'acqua è alla gola e non si sa più che pesci pigliare. «Anche da qui potranno arrivare segnalazioni per interventi psicologici urgenti per gli imprenditori ad un passo dal suicidio per colpa della crisi». Lo annuncia Emilia Laugelli, responsabile dell'Unità operativa di Psicologia clinica dell'ospedale di Santorso che ieri, con Gian Piero Turchi, docente all'Università di Padova di Psicologia della salute, hanno presentato a palazzo Nievo il progetto “InOltre, la salute dell'imprenditore”. Accanto a loro il capo di Gabinetto della Provincia di Vicenza, Dino Secco. Quella di ieri è stato l'incontro di costituzione della “rete” operativa del progetto. E quello di Equitalia è solo uno degli accordi che sono stati attivati e che ora andranno perfezionati. È uno dei cosiddetti “nodi della rete” a sostegno degli imprenditori ma anche per i dipendenti, in ginocchio per colpa di una retrocessione economica che non finisce più. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, le associazioni di categoria, la Camera di commercio, Caritas di Vicenza, le Ulss di Vicenza, sindacati, Caritas e l'associazione “Speranzaallavoro”. NUMERO VERDE. Spiega Laugelli: «A inizio giugno il presidente della Regione, Luca Zaia, ha affidato all'Unità operativa di Santorso la gestione del progetto “InOltre”: 200 mila euro in due anni per fare in modo che la crisi non mieta più vittime». Un progetto che è già decollato nella sua forma emergenziale. «È stato attivato un numero verde anti-suicidi. In un mese sono state 23 le persone “prese in carico”. Vicenza è la Provincia che ha registrato il maggior numero di richieste di aiuto: una decina contro le 5 di Padova e Treviso, le 3 di Rovigo, una sola dal Veronese e zero al momento da Belluno e Venezia». All'800.33.43.43 risponde uno psicologo in grado di offrire assistenza. La valutazione del “grado del rischio” è la parte essenziale del lavoro dello specialista. Quattro gli esperti che si turnano al numero verde, operativo 24 su 24. Una volta definita la gravità il caso è affidato allo psicologo del territorio. E da qui, alla “rete” di istituzioni. LA RETE. «Il nostro obiettivo è quello di riuscire non solo a rispondere all'emergenza, capendo ed entrando nel caso, ma anche andando “oltre”. Di qui il nome del progetto “InOltre” - spiega Turchi -. Capire e superare la crisi». Sì, perché perdere il lavoro o non essere più in grado di fornirlo è una situazione pesante. «Il lavoro e l'impresa sono un valore fondante della personalità - motiva il docente -. Per questo l'azienda e il suo manager vanno tutelati». La Regione con questo progetto si impone come coordinatrice di tutte le esperienze esistenti, anche simili. «In effetti ci sono altri numeri verdi attivi nel territorio - ammette Laugelli - con lo scopo di creare un punto di ascolto. Il progetto “InOltre” punta a coordinare gli interventi e fluidificare le risposte. A breve saranno attivi un sito Internet, profilo su Facebook e altri social network per i contatti. Quindi si devono attivare i percorsi ad hoc sul territorio». Ieri il primo passo verso la rete, come spiega Laugelli: «Equitalia potrà segnalarci i casi di disagio che considerano a rischio. Noi, di contro, potremo fare affidamento sull'Agenzia per l'accoglienza dei casi che il Progetto segnalerà». «Una segnalazione istituzionale - precisa Secco - che coinvolge un meccanismo che non potrà bloccarsi. È questa la forza del progetto: una risposta andrà sempre data».

Cristina Giacomuzzo

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